I dati illustrati oggi da Istat indicano infatti che il tasso di disoccupazione è salito a 8,3% dall'8,1% di agosto, rivisto rispetto alla stima preliminare di 8,2%.
La mediana delle stime raccolte da Reuters fra gli analisti indicava un tasso a 8,2%.
"L'elemento fondamentale è la maggiore partecipazione al mercato de lavoro", spiega un funzionario Istat.
Il numero di occupati manifesta un rialzo dello 0,2%, 35.000 persone in più rispetto ad agosto. I disoccupati aumentano del 2,1% (43.000 persone in più rispetto ad agosto). Gli inattivi scendono invece di 69.000 persone e portano il totale a 14,986 milioni in totale.
Per inattivi Istat intende le persone che non cercano più attivamente lavoro. Principalmente sono studenti, casalinghe e pensionati, ma anche gli "scoraggiati", coloro che sarebbero disponibili a lavorare ma hanno smesso di cercare un impiego perché troppo frustrati dagli scarsi risultati della ricerca.
Il tasso di disoccupazione rappresenta la percentuale di disoccupati sul totale degli impiegati e di chi cerca lavoro.
A settembre il tasso è stato quindi 'artificialmente' spinto verso l'alto soprattutto dagli inattivi, che hanno ripreso a cercare un'occupazione, andando così a infoltire le forze di lavoro.