Al centro dell’importante iniziativa, il ruolo delle piccole e medie imprese nella crisi e nel suo superamento, il configurarsi di nuovi modelli di piccola impresa, le risposte che i Paesi avanzati hanno messo in campo per aiutare le piccole e medie imprese a superare la crisi. Inoltre il ruolo del credito nelle politiche per rilanciare la competitività dei sistemi produttivi. Infine l’importanza delle tecnologie e dell’innovazione, delle reti e dei servizi innovativi, nel superamento della crisi da parte delle imprese. Parteciperanno esponenti dell’ Università di Urbino, della Università Politecnica delle Marche, della Small Businnes Administration (agenzia federale Usa) dell’Ipi (Istituto per la promozione industriale), della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea, della Banca popolare di Ancona e della Cna Marche. Concluderà i lavori il segretario nazionale Cna Sergio Silvestrini.
I lavori della sessione pomeridiana di mercoledì 20 ottobre, presieduta da Robert Strom della Fondazione Kauffman (Usa), saranno aperti dagli interventi del rettore dell’Università di Urbino Stefano Pivato, del preside della facoltà di Economia Massimo Ciambotti, del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, del presidente della Camera di commercio di Pesaro Alberto Drudi e del presidente della Cna Marche Renato Picciaiola.
Jonathan Potter dell’ OCSE parlerà delle politiche governative nei confronti delle piccole e medie imprese dopo la crisi e dei loro effetti sull’imprenditorialità. Il configurarsi in Italia di un nuovo modello di impresa costituirà l’oggetto del contributo di Giorgio Calcagnini, Ilario Favaretto, Rosalba Rombaldoni, dell’Università di Urbino. Giuseppe Gramigna, della Small Business Administration (agenzia federale indipendente Usa che aiuta le piccole imprese) affronterà il tema delle risposte convenzionali e non convenzionali del governo federale degli Stati Uniti alla recessione e del loro impatto sulle piccole imprese.
Salvatore Zecchini, Presidente dell’IPI, Istituto per la Promozione Industriale, relazionerà sull’approccio che i vari Paesi dell'OCSE hanno adottato per affrontare la crisi delle pmi.
La seconda sessione, quella del mattino di giovedì 21 ottobre, affronterà le tematiche relative al credito e agli effetti che su di esso ha prodotto la crisi. Presieduta da Geoffrey Hirt della DePaul University di Chicago, la sessione inizierà con il contributo di Traci L. Mach, della Federal Reserve Board di Washington, che esaminerà l'impatto delle condizioni di accesso al credito per la sopravvivenza delle piccole imprese. Seguirà l’intervento di Luciano Goffi, Direttore Generale della Banca Popolare di Ancona (gruppo Ubi) che affronterà il tema del nuovo rapporto tra banca e impresa che si delinea nella fase del dopo-crisi per le banche locali.
Annalisa Ferrando, della Banca Centrale europea, tratterà dell’accesso al credito nella zona euro e di come si trovino a operare le piccole e medie imprese nella crisi.
Marcello Pagnini, della Banca d'Italia, concluderà gli interventi della seconda sessione analizzando il tema del credito alle piccole imprese sotto il profilo dell’organizzazione bancaria e della tecnologia.
La terza e ultima sessione, quella pomeridiana di giovedì 21 ottobre, sarà presieduta da Antonello Zanfei dell’ Università di Urbino e sarà aperta dall’intervento di Robert Strom, della Fondazione Kauffman, che affronterà il ruolo dell’imprenditorialità e dell’innovazione nella ripresa economica degli Stati Uniti. Seguirà Donato Iacobucci dell’Università Politecnica delle Marche con un contributo sulle modalità di reazione alla crisi poste in essere dalle aggregazioni di imprese con particolare attenzione a quelle di piccola e media dimensione.
Guido Maria Rey, della Scuola Superiore Sant'Anna, affronterà il tema del rafforzamento delle reti di imprese tra le Pmi e delle politiche industriali orientate a piattaforme di servizi. Marco Cucculelli, dell’Università Politecnica delle Marche, analizzerà il problema dell’innovazione di prodotto e delle strategie d’impresa in fasi di turbolenza. Infine le conclusioni del segretario nazionale della Cna Sergio Silvestrini.