In pratica vengono messi a disposizione microcrediti a medio termine (che escludono qualsiasi garanzia) e servizi di assistenza tecnica, a soggetti disoccupati (quindi anche tanti giovani) o in cassa integrazione, di età tra i 18 ed i 60 anni, al fine di sostenere l’avvio di nuove imprese, in tutti i settori (quindi in primis quelli del commercio, turismo e servizi) con il solo impegno di restituire il finanziamento agevolato, (concesso in esclusiva tramite Banca delle Marche) in 6 anni, utilizzato per spese di costituzione, investimenti e gestione delle nuove iniziative economiche, rilevando anche eventuali attività già esistenti.
Ne dà notizia il direttore Confcommercio Giorgio Fiori il quale aggiunge che “il prestito concesso va da 25 a 50 mila euro in relazione se trattasi di imprese individuali o società e le domande di ammissione possono essere presentate entro il 31 dicembre 2011. Ma attenzione – aggiunge Fiori - i progetti finanziabili per tutte le Marche sono solo 400 e verranno presi in considerazione in ordine cronologico per cui occorre fare in fretta, soprattutto per un territorio come il Piceno che vanta la più alta percentuale di disoccupati dell’intera Regione”.
“E così – precisa Fiori – partendo da questi requisiti, in collaborazione con la Fideas ed il patrocinio dell’Assessorato al Commercio del Comune di Ascoli, abbiamo promosso subito un incontro informativo per tutti i giovani ed i disoccupati in generale che avrà luogo il prossimo mercoledì 20 ottobre, con inizio alle ore 15:00, presso gli uffici della Confcommercio Picena, alla presenza di un funzionario Regionale e dell’Assessore Massimiliano Di Micco di Ascoli”. “Nell’occasione – conclude Fiori – verranno illustrate anche tutte le altre opportunità agevolate inerenti alle assunzioni, con in evidenza quelle dei settori rappresentati dalla Confcommercio, ancora oggi in grado di assorbire nuove imprese ed occupazione”. “E’ questa – conclude Fiori - un’opportunità che tanti disoccupati dovrebbero “sfruttare” guardando al mondo imprenditoriale, piuttosto che a quello del posto fisso che ormai non è più un mito”.