Qui la Fondazione Marche si presenta alle imprese con i suoi vertici: il presidente Francesco Merloni, il vice presidente Mario Pesaresi e il rettore della Politecnica Marco Pacetti (presente anche il professor Giuseppe Sestili per l'Istao).
«Imprenditori sviluppate la vostra creatività – dice Francesco Merloni – facciamo uno spin-off da un'impresa che non vive più o diamo nuova forza ad un impresa esistente con un'idea innovativa. Occorre reagire. La Fondazione Marche dà risorse per creare lavoro, produttività e sviluppo.
Noi siamo privati e vogliamo favorire le imprese: ci sono 1 milione di euro per le imprese in zone in difficoltà e 500.000 euro per i settori innovativi».
Il paradosso.
«Nonostante la grave situazione di crisi – dice Mario Pesaresi – da Ascoli non è arrivato alcun progetto da valutare. Eppure la Fondazione Marche, nata circa un anno fa dalla volontà di imprenditori marchigiani di chiara fama, ha contribuito a diversi start-up: quelli per finanziare le idee degli studenti universitari; per i settori innovativi (finanziamenti fino a 500.000 euro), poi le ristrutturazioni aziendali e le aziende in crisi (1 milione di euro di finanziamento previsto)».
Da Ascoli non sono arrivate richieste forse per il timore di procedure burocratiche regolate dai famigerati rating del sistema bancario. «L'unico rating è una buona idea e la volontà dell'imprenditore – dice il rettore Marco Pacetti – Non ci sono particolari procedure burocratiche. Non siamo una banca né una fondazione bancaria».
Come funziona il meccanismo? L'idea deve essere giudicata vincente da una commissione di tecnici ed economisti dell'Istao. La Fondazione Marche o partecipa al capitale sociale fino al 40% con un tetto massimo di 200 mila euro, oppure finanzia tramite prestito d'onore.
La quota di partecipazione al capitale deve essere restituita alla Fondazione senza alcuna rivalutazione. Il sindaco di Ascoli Guido Castelli ha spronato i giovani ad abbandonare pratiche assistenzialiste e a riscoprire la cultura dell'intraprendere.
Il presidente della Provincia Piero Celani ha detto che impegnerà circa 5 milioni di euro a favore di pmi che commissionino studi di ricerca e innovazione.