Crisi del Piceno, proteste e sciopero alla MMA

Crisi del Piceno, proteste e sciopero alla MMA

Sono 60 i lavoratori in maggioranza ascolani. Chiedono chiarezza sul futuro

Lo dicono gli operai della MMA ( Minuterie metalliche ) di Ancarano, scesi oggi, 29 settembre, in strada, sulla provinciale Bonifica, per protestare all’esterno e non più solo all’interno – come era stato fatto nel passato – contro alcuni comportamenti della proprietà. I sessanta lavoratori – in maggioranza ascolani - della storica fabbrica della vallata del Tronto sono molto preoccupati.
«Non solo ci sono stipendi arretrati non pagati e quote di fondi integrativi pensionasti che non sono stati versati, in qualche caso anche dal giugno 2007 – ricorda un anziano operaio della MMA – Ma da due anni a questa parte assistiamo ad un comportamento strano da parte dell’azienda, che ritarda i pagamenti. Uno stato di incertezza sul presente e sul futuro giustificato con la mancanza di liquidità, ma che noi non possiamo più accettare: vogliamo chiarezza sul futuro del sito produttivo».
Da parte sua il dirigente dell’Unione sindacale di base Andrea Quaglietti, presente alla protesta ha dichiarato che «è urgente aprire subito un confronto con i sindacati e le istituzioni per verificare la situazione e le prospettive future della MMA, un'azienda che ha lavoro, vende in tutto il mondo e poi non ha i soldi per pagare i lavoratori o fare investimenti».
Sul posto è giunto in mattinata anche il sindaco di Ancarano, Pietrangelo Panichi, che ha promesso agli operai di impegnarsi ad incontrare la proprietà per trovare una soluzione ai problemi sul tappeto. Lo sciopero, iniziato 5 giorni fa, continua.