In Italia il settore è in crescita: nel 2008 il fatturato è aumentato del 60% e si prevede ancora un incremento. Il rapporto "Green Jobs" dell'ONU stima i lavoratori che troveranno spazio nel business verde in 12 milioni nel mondo di cui 300.000 in Italia. Il presidente degli Usa Obama ha evidenziato a più riprese come è possibile uscire dalla crisi costruendo un mondo più pulito, creando 5 milioni di posti di lavoro nei prossimi 10 anni e tagliando l'80% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050.
“Mentre tutto il mondo guarda alla Green Economy come una concreta possibilità di sviluppo socio-economico la Regione Marche e in particolare la Provincia di Ascoli rimangono ancorati a posizioni del passato – ha detto il presidente della Sezione Energia di Confindustria Ascoli Giovanni Cimini – rischiando di distruggere quanto di buono è stato fatto da parte delle aziende per raggiungere livelli elevatissimi per quanto riguarda la ricerca e la produzione di sistemi per generare energia da fonti rinnovabili tanto da far individuare proprio nella nostra zona un vero, innovativo e concreto Distretto per l’Energia da Fonti Rinnovabili”.
Gli studi condotti dalla sezione Energia di Confindustria Ascoli portano a delineare un quadro dalle prospettive drammatiche.
In provincia di Ascoli è stata ipotizzata la realizzazione di diversi impianti per la produzione di energia utilizzando il fotovoltaico.
La mancata realizzazione di tali strutture comporterà pesanti effetti economici. Un minor investimento di risorse nella provincia che corrisponde a complessivi 875 milioni di euro. Quindi le aziende del Piceno avrebbero una flessione nelle previsioni di fatturato per il 2010 e per il 2011 di quasi novecento milioni di euro. I minori investimenti da parte delle tante imprese del Piceno specializzate nella ideazione, progettazione e realizzazione di sistemi e di elementi per la produzione di energia da fonti alternative comporterebbe una negativa ricaduta sul territorio con previsioni nefaste sull’occupazione in particolar modo di tecnici e di laureati.
Infatti oltre alle imprese direttamente coinvolte nella produzione di impianti ci sono anche le tante aziende dell’indotto che registrerebbero una contrazione del proprio fatturato pari a 175 milioni di euro. Ne risulterebbero conseguenze negative anche per i redditi degli agricoltori ai quali verrebbero meno cinquanta milioni di euro.
Nel Piceno sono complessivamente circa sessanta le imprese che operano nel settore della Green Economy che danno lavoro complessivamente a 800 addetti che arrivano o oltre 1.500 se si considera anche l’indotto.
L'energia verde unitamente al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili all'innovazione tecnologica del settore verde costituiscono i pilastri sui quali fondare la ripresa economica mondiale. Non a caso il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia definisce la Green Economy come "la nuova grande frontiera industriale" che gli imprenditori vogliono "comprendere e cavalcare”.
“Incomprensibile invece appaiono le intenzioni della Regione Marche che ha da poco approvato la Pdl n. 11/2010 che disciplina la procedura di impatto ambientale e le indicazioni dettate dalla Provincia di Ascoli – ha aggiunto il presidente Cimini – non concedendo mai una fase di confronto con le associazioni datoriali. Rinnoviamo l’invito alla Regione e alla Provincia ad instaurare un costruttivo confronto per delineare insieme quelle che possono essere le strategie di sviluppo regionali e provinciali che grazie alla Green Economy possono avere un considerevole impulso”.