Progetto Pase, conferenza intermedia

Progetto Pase, conferenza intermedia

Per l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti, riflettere sui temi delle politiche pubbliche e delle imprese sociali è stata un’occasione molto importante di confronto con altri Paesi europei, offerta dalla Conferenza intermedia del progetto comunitario PASE, che si è svolta questa mattina in Regione.

Il progetto, promosso dalla Regione Marche - Servizio Istruzione Formazione e Lavoro, dedica un’attenzione particolare alle tematiche sociali e coinvolge un partenariato di 9 soggetti pubblici provenienti da 7 Paesi dell'Unione Europea. Avviato nel novembre 2008, si concluderà a ottobre 2011.

“La realtà marchigiana – ha continuato Luchetti – si è dimostrata vitale nel rinnovarsi e sviluppare le potenzialità di una formula, quella cooperativa, che permette di creare nuove opportunità lavorative, soprattutto ai giovani, alle donne e a persone con livelli medio alti di istruzione, a dimostrazione che anche un’attività di servizio può essere un modello economico di riferimento che oltre al profitto guarda alla tutela del lavoro”.

Alla conferenza sono intervenuti Hervé Plisson (Mission “Regional Plan for Employment” Provence-Alpes-Côte d'Azur Region) e Franco Dalla Mura (avvocato amministrativista, esperto in politiche sociali su Funzione sociale e imprese sociali) il quale ha evidenziato che per contribuire alla ripresa economica e all’occupazione, le imprese sociali e le organizzazioni sociali e no profit devono poter esprimere a pieno titolo le proprie potenzialità di condivisione delle responsabilità pubbliche e perseguire in maniera efficace una missione di interesse generale. “Non si tratta – ha detto Dalla Mura – di contrarre la funzione sociale ‘privatizzandola’ ma di cooptare le formazioni sociali nel suo esercizio”.

La Regione Marche, da parte sua, è stata capace di creare un contesto attento a ridurre i pericoli di una cooperazione non autentica e poco affidabile. “Ciò è stato possibile – ha affermato Luchetti - anche grazie al ruolo svolto dalle associazioni e dalla Regione nel favorire la crescita qualitativa del sistema. Il confronto tra buone pratiche con altri Paesi ci induce a sperare in una ulteriore crescita dal punto di vista qualitativo e dei risultati”.

Le Marche, come ha spiegato il dirigente dei Servizio Istruzione Formazione e Lavoro, Mauro Terzoni, nell’illustrare lo stato di attuazione del progetto PASE, hanno una lunga esperienza nel promuovere l’imprenditorialità sociale. Lo sviluppo dell’impresa sociale in un momento di crisi è ancora più importante per sostenere le imprese che, pur svolgendo un’attività prevalentemente orientata all’interesse sociale, di fatto concorrono in maniera efficace alla produzione di beni e soprattutto impiegano persone che avrebbero grosse difficoltà a collocarsi in altre aziende.

“Le Pubbliche amministrazioni – ha concluso Luchetti – devono sostenere questo terzo settore, rafforzando l’efficacia delle politiche pubbliche regionali e locali di welfare a favore dell’imprenditoria sociale, aumentando la capacità di individuare i fabbisogni dell’economia sociale e dando più vigore all’economia sociale, con il trasferimento di buone pratiche dai territori dove sono già stati raggiunti risultati tangibili e misurabili in termini di supporto alle imprese sociali a Paesi con meno esperienza”.