Saldi di fine stagione, si parte il 3 luglio

Saldi di fine stagione, si parte il 3 luglio

Canzian: «Data uniforme a quella delle regioni limitrofe»

L’esecutivo ha modificato il precedente calendario (approvato nel mese di novembre 2009), che prevedeva l’avvio il 7 luglio. Le vendite termineranno il 30 settembre 2010.

“L’anticipo – sottolinea Canzian – è stato richiesto dalle associazioni delle imprese del commercio, per uniformare l’inizio delle vendite a quello delle regioni limitrofe, Abruzzo ed Emilia-Romagna, in modo da evitare lo spostamento di consumatori a scapito degli esercizi commerciali del territorio marchigiano. Lo scopo delle vendite scontate è proprio quello di sostenere l’attività commerciale e favorire i consumatori. La mancanza, di uniformità, però, specie nei territori di confine, crea difficoltà e svantaggi competitivi, che annullano le ricadute positive attese e penalizzano gli operatori. Con il provvedimento adottato, la Giunta intende garantire ai commercianti e ai consumatori marchigiani le stesse opportunità degli altri territori, superando le difformità amministrative esistenti”.

Il periodo e le vendite di fine stagione sono stabiliti dalla Giunta regionale, sentite le organizzazioni delle imprese del commercio e le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative a livello regionale. Le vendite di fine stagione possono essere effettuate solo in due periodi dell’anno. La delibera del 2009 prevedeva quelle invernali dal 2 gennaio al 1 marzo 2010 e l’estive dal 7 luglio al 30 settembre 2010 (data ora anticipata).

Confcommercio: E’ una  vittoria di Pirro
«E’ stata una sorta di vittoria di Pirro – ha commentato il direttore Confcommercio Giorgio Fiori – poiché la richiesta di anticipo dei saldi, proveniente soprattutto ed incredibilmente dalle zone rivierasche che solitamente spingevano per ritardarne l’inizio sta a significare il malessere economico che le imprese per lo più del settore abbigliamento e calzature stanno vivendo.
Come se non fosse bastata la crisi generalizzata – sottolinea Fiori – ci si è messa anche la stagione primaverile – estiva che è stata  piuttosto anomala con caldo a singhiozzo e molta pioggia tanto da causare un forte rallentamento alle vendite di abbigliamento, calzature ed accessori. C’è dunque molta merce “estiva” ancora invenduta con un’ampia offerta ed i saldi dovrebbero stimolare  gli acquisti con sconti medi tra il 40 – 50%.
Le previsioni di vendita – conclude Fiori – non sono comunque entusiasmanti e non vedremo acquirenti di prima mattina davanti ai negozi di abbigliamento più prestigiosi per conquistarsi una griffe a prezzo d’affare. Ciò non significa che i saldi siano in crisi, ma occorre forse ripensarli poiché praticamente oggi si compra in saldo quasi tutto l’anno, con formule più disparate create anche ad hoc, per favorire le vendite e soprattutto occorre addivenire a date di inizio uguali per tutta Italia per porre fino al balletto usuale della rincorsa agli anticipi».