“Ci vogliono strumenti più incisivi – chiede Gino Sabatini, presidente della Cna di Ascoli e vice presidente della Camera di Commercio - di sostegno e rilancio per l’artigianato che continua ad essere il motore più potente anche della nuova provincia di Ascoli Piceno”.
L’analisi della Cna parte dai dati, appena diffusi dalla Camera di Commercio provinciale, secondo i quali nel 2009 hanno avviato un’attività 1.459 imprese a fronte di 1.547 che hanno chiuso i battenti. “C’è stata una flessione – spiega Francesco Balloni, coordinatore provinciale della Cna – che a partire dal 2008 ha fatto sentire anche nel Piceno i suoi drammatici effetti. Uno dei dati su cui riteniamo si debba però riflettere in un’ottica di programmazione, unico strumento in grado di fornire speranze di rilancio economico, è quello relativo alle imprese artigiane. Questo comparto rappresenta oltre il 31 per cento delle oltre 24mila aziende registrate nella nuova Provincia e nel 2009, malgrado il saldo negativo fra nuove imprese e cessazioni, ha mantenuto gli stessi numeri del 2008. Imprese, dunque, che malgrado le notevoli difficoltà del momento resistono”.
E questo dati alla mano: il primo gennaio 2009 le imprese artigiane attive erano 6.611, il primo gennaio 2010 erano 6.607. “Imprese – aggiunge il presidente Sabatini – radicate nella nostra provincia e che si aspettano dalle istituzioni, dagli enti, dal mondo della politica e dalle banche del territorio segnali di sostegno che non sempre sono arrivati con la forza necessaria, malgrado la Cna si sia battuta con tutte le sue forze”. “Fare previsioni in una congiuntura del genere – conclude il coordinatore provinciale Francesco Balloni – è assolutamente proibitivo, è invece essenziale sostenere lo sforzo delle imprese stando al loro fianco nella programmazione, per ottenere una burocrazia meno invasiva, e valorizzare le eccellenze del territorio”.