Crisi, oltre il 58% delle famiglie italiane in difficoltà

Crisi, oltre il 58% delle famiglie italiane in difficoltà

Cresce il numero degli sfratti per morosità, aumenta il numero degli assegni privi di copertura

Se una famiglia ha un reddito mensile eguale a 10 e spende ogni mese 12 è ovvio che si sta indebitando in maniera superiore alle sue possibilità. Secondo il Consigliere del CNEL Annibaldi  “per quei due punti di reddito mancanti la famiglia sopperisce con prestiti o con l’alienazione di una parte del suo patrimonio, spesso frutto di sacrifici di una vita”. Il sovraindebitamente cresce in maniera allarmante e colpisce ora strati della popolazione socialmente tranquilli fino a due tre anni addietro. I dati recenti di Banca Italia, Istat, Caritas ed Abi segnalano un sensibile calo del reddito reale disponibile per milioni di famiglie ed indicano che le distanze tra chi sta bene e chi è costretto alla sopravvivenza si stanno visibilmente allargando.
Gli indicatori ci dicono che sta crescendo il numero degli sfratti per morosità, aumenta il numero di coloro che non dispongono di redditi sufficienti per far fronte al costo degli affitti. E’ cresciuto il numero degli assegni privi di copertura spesso di lieve entità per tamponare emergenze legate alla spesa quotidiana. Crescono i mancati pagamenti di bollette e c’è difficoltà ad onorare le scadenze dei mutui. Aumenta il ricorso alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione ma tantissimi non possono ricorrervi, come i pensionati al minimo che pur trovandosi in gravi difficoltà, non ne hanno diritto.
Si sta sviluppando il ricorso a forme  di prestito bancario garantite dalla proprietà della casa per far fronte a richieste di aiuto di figli o nipoti senza lavoro ed alle prese con il mutuo da pagare. Si sta ampliando in maniera esponenziale il fenomeno di anziani, spesso con redditi bassi, che provvedono al mantenimento dei figli o nipoti.
In Italia esiste una alta percentuale di falsi invalidi e di percettori di assegni  concessi immeritatamente ma dobbiamo tener conto che gli invalidi esistono e che milioni di cittadini a causa dei loro handicap e degli aiuti statali troppo scarsi finiscono per gravare sulle famiglie. La cura di un familiare invalido o di un malato non autosufficiente incide in modo drammatico sul bilancio familiare. La regolarizzazione delle badanti ha creato un altro problema .Il costo di una badante regolarizzata non è alla portata di tante famiglie. La regolarizzazione è stata affrontata in modo superficiale e molte famiglie non riescono più a pagare regolarmente  salario e contributi. La famiglia sconta anche il fatto che il ricorso alla diagnostica comporta la necessità di rivolgersi al privato per non sottostare a liste di attesa incompatibili con la tutela della salute. Gli stessi tickets hanno un impatto non trascurabile sul bilancio familiare. Gli effetti della crisi hanno comportato una contrazione dei servizi alla persona.
Sempre sul versante dell’indebitamento l’osservatorio del CNEL ha rilevato il proliferare di agenzie che garantiscono prestiti rapidi a condizioni apparentemente vantaggiose che sono  cresciute come  funghi, il che alimenta il sospetto che possa trattarsi di veri e propri siti di riciclaggio gestiti dalla criminalità organizzata che ha necessità di ripulire denaro sporco ed alimentare la vasta rete dell’usura. Nell’approfondimento  è emersa la necessità di adottare provvedimenti legislativi che rendano più chiari i doveri di chi eroga prestiti. Le istituzioni locali possono contribuire a combattere le condizioni di disagio prima che diventino emarginazione.
Il Presidente del CNEL Antonio Marzano nelle conclusioni  consiglia i cittadini di “fare attenzione al prestito vitalizio in quanto spesso si tratta di forme che nascondono sorprese amare come la fine del patrimonio familiare e l’impossibilità di recuperare la casa data in garanzia, raccomando a tutti di riflettere bene prima di lasciarsi andare a spese scriteriate in quanto ormai si arriva all’assurdo della 2° o 3° cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Le leggi non sempre sono chiare-ha proseguito-e le circolari  interpretative rischiano di esserlo ancora meno. Appare quindi indispensabile un riordino nazionale delle normative come la rivisitazione degli assegni familiari, il miglioramento delle condizioni economiche e reddituali delle famiglie e misure urgenti a sostegno dei cittadini non autosufficienti. Un investimento a favore della famiglia determinerebbe un aumento dei consumi con una spinta positiva per attenuare gli effetti sulla parte più debole del Paese”.

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