«Dobbiamo essere vicini ai nostri associati in questo momento di crisi – commenta il presidente Confindustria Ascoli, Bruno Bucciarelli – L’accordo stilato ci permetterà di valutare le esigenze di ogni singola azienda. L’Associazione fa poco rispetto a quanto fa la banca, dato che il moltiplicatore dell’Istituto di credito è di 1 a 100. Noi ci metteremo al servizio delle aziende con la nostra competenza nel disbrigo delle pratiche. L’obiettivo è far sì che l’argomento del “credito” sia sempre un problema minore. Il 2010 è un anno di transizione, basato su un 2009 di sacrificio. Se ci sarà la ripresa, così come ora si percepisce, lo sapremo fra qualche mese».
«L’accordo con Confindustria vuole essere un messaggio di fiducia e speranza per il tessuto imprenditoriale – dichiara il direttore generale BpA, Luciano Goffi – Se l’azienda cresce, crea profitto anche per il territorio. Il capitale da inserire risulta fondamentale per un imprenditore che riprende il coraggio di investire».
Poi Goffi fa un invito agli altri istituti di credito: «Non c’è spazio per discorsi di concorrenza tra banche. Quando c’è da salvare un’impresa possiamo farlo insieme, c’è spazio per tutti».
Il plafond è ripartito in tre sottoinsiemi: Linea 200% - ricapitalizzazione immediata; liquidità aziendale – sostegno al capitale circolante; linea investimenti produttivi e sostegno aziendale.
«Se emergessero differenti fabbisogni la banca è disponibile a valutare caso per caso – precisa Simone Baglieri - Responsabile Associazioni e Mercato Retail della Banca Popolare di Ancona – Abbiamo ipotizzato un percorso “dedicato” per ogni azienda attraverso l’attività di mediazione di Confindustria».
«Ognuno deve fare la propria parte, senza nascondersi – sostiene Battista Faraotti, vice presidente Confindustria – Noi offriamo gli strumenti per far sentire le imprese meno sole. Non è una panacea, però aiuta».