Analizzando il dato in valori assoluti risulta che gli occupati hanno subito una flessione di 20mila unità scendendo a quota 646mila rispetto alle 666mila dell’anno precedente, mentre le persone in cerca di occupazione sono passate da 35mila a 53mila unità e la popolazione attiva che rappresenta la forza lavoro è pari a 699mila, diminuita di 3mila unità.
Per quanto riguarda gli occupati per settore di attività economica sono complessivamente 646mila i dipendenti (481mila i dipendenti e 166mila gli indipendenti) di cui la fetta più ampia, pari a 371mila unità, è occupata nel comparto dei servizi, mentre 258mila nell'industria e 17mila nell'agricoltura.
Questo quanto risulta da un'indagine dell'Istat i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V.
In Italia l'occupazione maschile passa dalle 314mila unità del quarto trimestre del 2008 alle 301mila dello stesso periodo del 2009, mentre quella femminile resta stabile attestandosi in entrambi i trimestri a quota 196mila unità. L'occupazione femminile, dunque, sembra risentire meno della crisi, ma resta comunque meno consistente rispetto a quella maschile. Nel contempo, a livello nazionale, al quarto trimestre 2009 la riduzione su base annua dell’offerta di lavoro sintetizza un leggero aumento della componente femminile (+0,1 per cento, pari a 11.000 unità) e una flessione di quella maschile (-0,5 per cento, pari a -70.000 unità). Alla stabilità registrata nelle regioni settentrionali (+0,1 per cento, pari a 12.000 unità) e alla crescita in quelle centrali (+1,4 per cento, pari a 72.000 unità) si contrappone la sensibile riduzione del Mezzogiorno. In tale area la diminuzione dell’offerta interessa sia le donne (-1,3 per cento, pari a -35.000 unità) sia soprattutto gli uomini (-2,3 per cento, pari a -107.000 unità).
Nel quarto trimestre 2009 il numero di occupati risulta pari a 22.922.000 unità segnalando un calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari all’1,8 per cento (-428.000 unità). La perdita dell’occupazione è sintesi di una riduzione molto accentuata della componente italiana (-530.000 unità), a fronte di una crescita, con ritmi inferiori al passato, di quella straniera. Al protrarsi del calo dell’occupazione autonoma, dei dipendenti a termine, dei collaboratori si associa l’amplificarsi della riduzione dei dipendenti a tempo indeterminato, in particolare nelle piccole imprese. L’incremento della disoccupazione continua a concentrarsi nel Centro-nord e tra gli individui che hanno perso la precedente occupazione. Alla crescita della disoccupazione si accompagna un incremento degli inattivi pari all’1,7 per cento (+253.000 mila unità), in particolare di quelli che non cercano attivamente un lavoro perché pensano di non trovarlo e di coloro che rimangono in attesa dei risultati di passate azioni di ricerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione è pari, nella media del quarto trimestre, all’8,6 per cento (7,1 per cento nel quarto trimestre 2008). Il tasso di disoccupazione destagionalizzato aumenta di tre decimi di punto rispetto al trimestre precedente.