con manifestazioni e cortei in tutto il Paese. Coinvolti, tra gli altri, gli addetti alla scuola, alla funzione pubblica e ai trasporti.
"C'è un Paese che ha le pezze. I lavoratori stanno male e la disoccupazione aumenta soprattutto nelle aree più industrializzate, e il governo non fa nulla", ha denunciato il segretario generale del sindacato, Guglielmo Epifani, in una conferenza stampa a Padova prima di un comizio in piazza. Secondo il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, lo sciopero non ha altra motivazione se non quella di indirizzare il voto in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo, e per questo ha avuto poco successo.
Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario della Cisl Raffale Bonanni, per il quale "uno sciopero più politico di questo, uno sciopero in campagna elettorale, non si è mai fatto". Tra le richieste del sindacato, lo stop ai licenziamenti, l'estensione delle misure a sostegno di disoccupati, cassintegrati, precari e aziende in crisi, la regolarizzazione dei migranti che lavorano, la sospensione della legge Bossi- Fini per i migranti in cerca di rioccupazione e l'abolizione del reato di clandestinità, la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati e la tassazione come in Europa delle rendite finanziare, dei grandi patrimoni e delle stock option.
"Il fisco lo pagano solo i lavoratori e i pensionati e il governo abbatte i diritti anche attraverso una specie di arbitrato che costringe i lavoratori a rinunciare al giudice del lavoro", ha attaccato oggi Epifani -- riferendosi al disegno di legge sul lavoro che apre alla scelta fra giudice e arbitrato per dirimere le controversie -- e aggiungendo che con lo sciopero si vuole chiedere "un progetto diverso per l'Italia".