Crisi, rischio chiusura per il 40% delle assicurazioni

Crisi, rischio chiusura per il 40% delle assicurazioni

Confindustria: Il trend peggiorerà nei prossimi 2-3 anni

Lo spiega con toni allarmati il nuovo Responsabile marketing territoriale e rapporti finanziari di Confindustria Fermo, Ruben Sbaffoni. Per Sbaffoni, amministratore delegato di Assifinbank -  4 agenzie dislocate tra Marche e Abruzzo, oltre che membro del GNA (Gruppo Nazionale Agenti) la situazione già in forte declino nello scorso anno, “potrebbe diventare presto drammatica".
"Nel 2009 – ricorda l’imprenditore fermano – il settore ha già a perso almeno il 20 per cento del suo giro d’affari e degli addetti, ma il trend peggiorerà nei prossimi 2-3 anni, portando un altro comparto importante per l’economia sia nazionale che locale, quella marchigiana - forte di migliaia di piccole imprese che hanno bisogno di assistenza e garanzie flessibili e specifiche – al semicollasso".
Ma quali le cause di questa situazione e dei rischi che si intravedono all’orizzonte ? “Di certo la legge del 2007 sulle “liberalizzazioni” – risponde Sbaffoni – che per il mondo assicurativo doveva far passare gli agenti da monomandatari a plurimandatari, non è stata di fatto applicata dalle compagnie.
E questo non solo non ha portato ad un rilancio delle attività, ma insieme alla possibilità giusta per il cliente di disdettare il contratto in qualsiasi momento, ha molto penalizzato le agenzie sul territorio, che si sono anche viste scaricare anche i costi collegati, dagli stessi gruppi assicurativi di riferimento. A questo scenario già difficile – aggiunge l’esponente di Confindustria Fermo – si sono aggiunte le conseguenze sempre più evidenti e inarrestabili della crisi finanziaria globale. Con la conseguenza che il reddito complessivo è calato, il clienti ritirano in anticipo i soldi investiti in una polizza, le risorse sono in netta contrazione mentre i costi stanno aumentando vertiginosamente, con una redditività precaria specie per le agenzie locali grandi o piccole che siano, e che in media hanno 3-4 dipendenti. Tutto ciò avrà come conseguenza che verranno velocemente chiuse molte aziende del settore o accorpate in maniera che non ha precedenti, riducendo l’occupazione e gli addetti in una misura molto alta, non inferiore al 40 per cento entro il 2013.”. Questo il quadro e soprattutto le prospettive inquietanti che stanno davanti anche a al comparto assicurativo, importante per la vita economica nazionale. Ma che fare per affrontare i problemi sul tappeto?
“Occorre che tutti accellerino sulla via della razionalizzazione e ottimizzazione dei costi – è convinto Sbaffoni – dell’efficienza gestionale, della valorizzazione delle professionalità e soprattutto sull’innovazione tecnologica. Io per esempio, per la mia società e grazie ad un informatico esperto, ho investito 100 mila euro in 4 anni per implementare una procedura denominata “Programma 301” , la quale attraverso un software permette di unificare e controllare a distanza via web, anche dal telefono portatile, tutte le sei funzioni principali di un attività : dalla contabilità all’archivio , dal centralino alla sicurezza, dalla gestione dei prodotti al commerciale. Un progetto concreto sui cui credo molto – continua l’imprenditore – che non solo ha vinto un premio nazionale per l’innovazione tecnologica ma soprattutto può essere applicato alle aziende che operano in tutti i settori, dalla produzioni ai servizi al commercio. Quella della vera innovazione – conclude - realizzata non solo dichiarata, è l’unica strada da seguire per salvare il nostro settore e anche molto parte dell’economia italiana a rischio di forte declino.”

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