/L'Europa boccia il traferimento di dati bancari agli Usa
L'Europa boccia il traferimento di dati bancari agli Usa
E la prima volta che il Parlamento usa il parere di veto attribuitogli dal Trattato di Lisbona
Ma cosa è il sistema SWIFT ? La Swift – Society for worldwide Interbank Financial Telecommunication - con sede in Belgio,è una società internazionale posseduta interamente da 8300 banche operanti in tutto il mondo allo scopo di gestire su una rete sicura tutto il traffico interbancario internazionale come pagamenti,incassi commerciali,operazioni in titoli e di tesoreria,lettere di credito,fideiussioni ecc. con circa 15 milioni di transazioni internazionali al giorno .
In questo modo ogni banca a fine giornata conosce il saldo attivo e passivo della propria posizione. Dopo l’11 settembre 2001 gli USA fecero un accordo con SWIFT per avere accesso ai dati sui trasferimenti bancari dei cittadini europei. Si consentiva quindi di indagare su movimenti di capitali sospetti a fini di terrorismo permettendo al Tesoro americano di “catturare” su suolo europeo e senza alcuna reciprocità, dati personali dei cittadini dell’Unione.
La commissione americana incaricata dell’inchiesta sugli attentati dell’11 settembre 2001 accertò che alcuni giorni prima degli attentati e precisamente il 6 il 7 e l’ 8 settembre erano stati registrati movimenti di capitali sospetti. Ernst Welteke all’epoca presidente della Deutsche Bank aveva rivelato che proprio in quei giorni vi erano state opzioni di vendita eccezionali sulle azioni delle due compagnie aeree American e United Airlines, i cui velivoli furono sequestrati dai pirati, come anche sulle azioni di Merril Lynch uno dei più grandi affittuari del World Trade Center.
Ciò significava che persone implicate negli attentati,o a loro vicine, avevano approfittato di informazioni strettamente confidenziali al fine di realizzare operazioni sospette. A seguito di questi fatti le autorità americane, nel quadro del programma denominato Terrorist Financing Tracking Programme fondato su una legge emergenziale,richiesero lo spostamento dei dati contenuti nel server dell’Unione Europea agli USA.
Il caso Swift è scoppiato nel 2006 quando la stampa statunitense rivelò che questa società aveva clandestinamente trasmesso al Dipartimento del tesoro USA alcune dozzine di milioni di dati confidenziali relativi alle operazioni dei suoi clienti in flagrante violazione delle leggi europee e belga sulla protezione di dati personali. In proposito UE ed USA hanno firmato molteplici accordi per legittimare l’acquisizione di dati riservati.
Ora senza l’approvazione del Parlamento europeo l’accordo non potrà entrare in vigore.
E’ la prima volta che il Parlamento usa il parere di veto attribuitogli dal Trattato di Lisbona.
In realtà il presidente del Parlamento europeo Buzek aveva invitato,qualche mese fa, il Consiglio ad aspettare prima di procedere alla firma di un nuovo accordo provvisorio con gli USA in attesa dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
L’astensione di alcuni Paesi membri come Germania ed Austria non hanno consentito la conclusione del nuovo patto. Il no del Parlamento europeo è quindi un invito, al Consiglio ed alla Commissione, affinché presentino un testo nel rispetto dei principi di necessità e proporzionalità nel trattamento dei dati,con un controllo da parte di una autorità indipendente ed in particolare la protezione dei dati così come previsto dall’art.8 della Carta dei diritti fondamentali della UE.
Il problema per gli USA diventa quindi politico,in quanto essi d’ora in poi dovranno dare una veste “legale”alle loro richieste dimostrando di volta in volta che una transazione “extra territoriale”è strettamente necessaria e non viola i diritti di altri soggetti.