Rsu-Itac di Grottammare, azienda in procedura concorsuale i cui 160 lavoratori sono in CIGS da circa un anno. Nell’aula consiliare del Comune di Grottammare, erano presenti: per la Uil, Floriano Canali, Alessandro Argieri, Paolo Mascaretti, Diego Arquilla; per la Cgil, Paola Giovannozzi, Alberto Bondini, Roberto Casagrande.
Floriano Canali ha rappresentato la drammatica situazione dei lavoratori, mentre Paola Giovannozzi ha sottolineato che l’imperativo oggi è “resistere” alla crisi. Emblematico il motivo del ritardo con cui Giovanni Gaspari è intervenuto alla riunione: trattenuto al Comune di San Benedetto del Tronto da un cittadino disoccupato che, ormai alla “disperazione” (come, senza enfasi, ma semplicemente rappresentando la realtà, l’ha definita il sindaco), chiedeva un lavoro, minacciando in caso contrario di “non muoversi di lì”.
«Siamo arrivati a questo ormai - osserva una nota della Rsu-Itac - Perciò occorre resistere, che in concreto vuol dire prolungare gli ammortizzatori sociali fino alla ripresa, o quantomeno il tempo necessario a “inventarsi” un lavoro, visto che trovarne al momento è praticamente impossibile.
Per due ragioni: la prima, più ovvia, legata alla crisi. La seconda, forse più “Picena”, collegata alla pressoché totale assenza di un serio programma di riqualificazione: come immaginano i nostri politici che i lavoratori possano tornare “sul mercato”? Come pensano di attrarre nuovi investimenti, se il territorio non dispone -anche- di una manodopera aggiornata e competitiva?
Per questo la Rsu-Itac ha chiesto ai Sindaci sostegno istituzionale per la richiesta di Cigs in deroga, che verrà presentata nei tempi e modi previsti dalla legge, oltre che l’adozione di misure in favore dei lavoratori. Nei limiti di competenze e possibilità, Luigi Merli e Giovanni Gaspari hanno, come in passato, dichiarato la loro disponibilità.
Di recente si è positivamente concluso a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l’iter per la prima proroga semestrale, dovuta in quanto esistevano appieno tutte le condizioni che la Legge 223/91 prevede. Pure c’è voluto tutto l’impegno della Rsu e di Floriano Canali della Uil, Paola Giovannozzi della Cgil e Marsilio Antonucci della Cisl (oltre che dei Funzionari del Ministero), per ottenere un così modesto risultato.
Inoltre come Rsu-Itac, vorremmo qui ringraziare il Presidente della Provincia Piero Celani per aver mantenuto l’impegno preso dalla precedente Giunta sui corsi, e per il tavolo istituzionale concessoci a suo tempo: chiederemo di incontrarlo nuovamente al più presto per ottenere il suo fondamentale sostegno in vista della richiesta di
deroga espressamente prevista dalle Leggi e, confermata nell’ultima Legge Finanziaria 2010, la quale prolunga all’anno in corso la possibilità di chiedere apposite deroghe alla CIG.
Dovremo presentarci ancora al Ministero del Lavoro, poiché la Itac ha un’altra sede produttiva situata in Veneto e quindi gli accordi devono essere sottoscritti a Roma.
Facciamo notare che fondi per la deroga figurano anzitempo stanziati dal Governo, e al Ministero abbiamo già verificato la disponibilità. Per cui dalla Provincia e dalla Regione, che hanno un ruolo importante e grandi competenze in materia di ammortizzatori sociali, i lavoratori Itac si aspettano il massimo impegno.
Così come dall’azienda, dal Liquidatore Dott. Angelo Colucci e dal Commissario Dott. Andrea Mattiozzi - siamo fiduciosi che ciascuno farà la sua parte per eliminare equivoci e incomprensioni - infatti come Rsu, ci mostriamo convinti che collaborare a un esito positivo della vicenda Itac sia interesse di tutti; non vorremmo dare ragione all’atto di accusa lanciato dal Ministro Sacconi, il quale ha chiamato in causa i responsabili dei ritardi e delle negligenze sull’applicazione della Cassa integrazione, definendo i “funzionari regionali stupidi e ottusi, i funzionari dell’Inps gente che non capisce e quelli delle imprese gente che non capisce o non vuole capire nonostante le risorse stanziate e la semplificazione procedurale creata” (Ved. Il Sole 24 ore del 24-11-2009).
Per finire - conclude il comunicato della Rsu Itac - riallacciandoci alle parole di un imprenditore che al Consiglio comunale di SBT sulla crisi, parlò di “players” (giocatori) dell’economia, senza intenti polemici ricordiamo che per i lavoratori l’economia non è un gioco, ma qualcosa di molto serio che investe la dignità e la sicurezza delle loro famiglie».