Lavoratori della Manuli: no ad una guerra tra poveri

Lavoratori della Manuli: no ad una guerra tra poveri

Quaglietti: «I sindacati mettono i lavoratori nelle condizioni di dover scegliere»

«Nessuno vuole essere responsabile per gli altri. L’accordo è ritenuto da tutti insufficiente e con poche garanzie. I sindacati così non fanno altro che mettere i lavoratori nelle condizioni di dover scegliere». Così dichiara Andrea Quaglietti (Sdl), al termine dell’assemblea pubblica dei dipendenti della Manuli.
L’ipotesi d'accordo è stata siglata lo scorso 29 ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico con il consenso dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Sdl e Ugl hanno abbandonato il tavolo. Secondo l’intesa 140 lavoratori saranno ricollocati, per gli altri 235 lavoratori restano 2 anni di cassintegrazione e due anni di mobilità (incentivi e prepensionamenti per chi ne possiede i requisiti).
All’incontro di oggi pomeriggio davanti al presidio non c’erano delegati rsu di Cgil, Cisl e Uil.
«I lavoratori chiedono una nuova assemblea pubblica con la presenza di tutti i sindacati e le Istituzioni locali – aggiunge Quaglietti – Vogliono venga riaperta una trattativa che anche lo stesso funzionario del ministero, Giampietro Castano, ha bollato come frettolosamente conclusa».