Manuli vuole ricollocare 128 lavoratori, gli operai bloccano il traffico

Manuli vuole ricollocare 128 lavoratori, gli operai bloccano il traffico

I sindacati abbandonano il tavolo. L'azienda si è riservata di dare una risposta

Intorno alle 3 è terminato l’incontro al Ministero dello sviluppo economico. La proposta da parte dell’azienda prevede la ricollocazione di 118 lavoratori su un totale di 376, oltre a 10 nel settore Oil con contratto part-time 6 mesi all’anno. Previsti 6.700 euro lordi per chi volesse andare in mobilità volontaria.
In un primo momento l’azienda si era però riservata di comunicare a Castano, funzionario del Ministero, una nuova proposta giovedì entro le ore 12. Alla fine pare che l'azienda si sia presa altre 48 ore di tempo. Probabile un ennesimo incontro a Roma il prossimo 26 o 27 ottobre.
«La proposta non è credibile – dichiara Giuseppe Marucci, segretario Ugl Ascoli – Così non si fa altro che delocalizzare in Cina. Noi chiediamo un piano industriale serio e credibile.
Oltretutto lo stabilimento di Ascoli è essenziale per la Manuli – prosegue – L’azienda ha stipulato un contratto con la ditta Cover di Brescia per l’impianto di una centrale di cogenerazione nello stabilimento, per ottenere energia a basso costo. Se il contratto non venisse rispettato l’azienda dovrebbe pagare una penalità di alcuni milioni di euro.
Inoltre ci sono i contratti migliori della Manuli che potrebbero saltare – svela Marucci – Infatti i clienti non accetterebbero che l’azienda perda un suo sito produttivo. I clienti vogliono garanzie. E solo con il mantenimento di due siti produttivi - uno in Cina e uno ad Ascoli - avrebbero assicurazioni in termini di affidabilità e rispetto delle consegne. La mossa della Manuli è azzardata – conclude  Marucci – utile solo a superare questa situazione complicata per uno o due anni».