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Manuli: sciopero a oltranza e blocco di un reparto
Quaglietti: «Celani è stato anche offeso dallamministratore delegato Marchisio»
E' questa la contromossa del Sindacato dei Lavoratori, insieme a UGL, CGIL-CISL e UIL.
Andrea Quaglietti, Sdl, reduce con altri dall’incontro di martedì pomeriggio a Roma, dichiara: «I lavoratori della Manuli e tutte le istituzioni locali sono state ricattate e prese in giro fino all’ultimo dall’azienda, con il presidente della Provincia di Ascoli Piero Celani che è stato anche offeso dall’amministratore delegato Marchisio. Tutto quanto è avvenuto, ieri e nelle ultime settimane è una vergogna, e la Manuli non merita più di essere considerata un’azienda italiana». Quaglietti poi aggiunge: «Noi ci attendevamo un piano industriale, come promesso il 21 settembre, e invece la Manuli ha portato un piano che prevede il proseguimento del programma delle dismissioni dello stabilimento, la vendita di due terzi dei capannoni e dei macchinari, e salvando solo un centinaio di operai, tra reparto spiralati ( che poi andrà in Cina ) e quella della gomma. Insomma una presa in giro bella e buona, un comportamento arrogante incredibile, avallato da un Governo assente, nonostante le tante promesse fatte al territorio. Gli insulti poi personali – conclude il sindacalista – sono fuori da ogni atteggiamento civile».
«Quello che la Manuli ci ha presentato ieri a Roma - sostiene la Ugl in un comunicato - non è un serio piano industriale strategico del sito produttivo di Ascoli Piceno che ne individui la potenzialità di un futuro sviluppo; è un autentico falso che va respinto al mittente».