Itac, va avanti la procedura di mobilità

Itac, va avanti la procedura di mobilità

Siglato tra le parti il verbale di mancato accordo e adesso la palla passerà al ministero

Provincia di Ascoli. Dove era apparsa evidente l’inconsistente pochezza delle motivazioni che, a suo dire, renderebbero necessario l’invio (largamente anticipato) delle lettere di licenziamento ai lavoratori della Itac di Grottammare, azienda principale del gruppo Cossiri.
Il presidente Celani, i Sindaci Merli e Gaspari, i Sindacati e la Rsu aziendale, alla fine hanno forse avuto l’impressione che, da parte del Commissario, il ritiro della procedura di mobilità da lui voluta e avviata, fosse quantomeno molto probabile.
Il Presidente Celani aveva espresso tutta la preoccupazione delle istituzioni per una situazione come quella del Piceno, territorio in cui la perdita di migliaia di posti di lavoro mette seriamente a rischio la coesione sociale.
Il sindaco Merli aveva brillantemente esposto la situazione della Itac e gli obiettivi che il gruppo Cossiri (di cui al momento non sapremmo elencare con precisione il numero di società che lo compongono, visto che se ne chiudono e aprono con una certa frequenza) chiaramente si pone, a dimostrazione che l’attenzione sulla vicenda di quella che fu la più grande azienda di Grottammare, è altissima.
Infine il sindaco Gaspari aveva lanciato l’offerta della creazione di un fondo istituzionale di garanzia, cosa che avrebbe dovuto spazzar via gli ultimi dubbi del Commissario; il quale, per giunta piacevolmente sorpreso, aveva dichiarato che mai, in vent’anni di carriera, gli era capitato di ricevere tanto appoggio da parte delle istituzioni.
Bene, anzi male, giacché è stato tutto inutile: il Commissario Mattiozzi e il liquidatore Cossiri non hanno affatto ritirato la procedura di mobilità, mercoledì 23 settembre è stato siglato tra le parti il verbale di mancato accordo e adesso la palla passerà al ministero. Quanto agli intenti e al modo di procedere del gruppo Cossiri, questi sono arcinoti da un pezzo.
E’ con amarezza che diciamo ai lavoratori di vigilare e di prepararsi alla battaglia sindacale ed eventualmente legale: quest’ultima, nel caso, non sarebbe solo di natura difensiva e vogliamo precisarlo fin da subito.
Tutto quello che è nostro diritto avere, lo avremo, e nessuno sarà in grado di scipparcelo: i lavoratori Itac hanno già dato molto, di tasca loro, e non intendono dare altro».