La dichiarazione dell'Sdl
“Dobbiamo capire quale sono i contenuti e quali gli effetti reali del piano industriale che la Manuli si appresta a presentare nell’incontro del 5 ottobre. Anche se oggi si è fatto un passo in avanti, esso è ancora insufficiente, se poi il progetto dell’azienda è quello di tagliare la forza lavoro del 50 per cento, o di battere cassa alla Stato ma continuando nell’azione di smantellamento del sito produttivo avviata negli ultimi anni, un azione che ci ha portato da 800 a 400 dipendenti in poco tempo.” Lo afferma Andrea Quaglietti, vicecoordinatore provinciale del Sindacato dei Lavoratori di Ascoli e membro della RSU di fabbrica dello stabilimento ascolano della Manuli, commentando le novità emerse dall’incontro di oggi a Roma fra azienda e parti sociali. Il gruppo milanese sarebbe disposto a ritirare la mobilità per i suoi 375 dipendenti, e chiedere la cassa integrazione dopo aver presentato un nuovo piano industriale per il sito locale. “Nessun lavoratore dovrà rimanere sulla strada – dice Quaglietti – e noi vogliamo che l’azienda presenti un piano per il futuro utile a trovare le soluzioni per rilanciare l’attività produttiva della fabbrica ascolana. Se così non fosse – aggiunge - non potremmo accettarlo.