Assegni di ricerca per giovani laureati

Assegni di ricerca per giovani laureati

Le aziende non sosterranno alcun costo per la presenza dei ricercatori


in graduatoria, di accedere agli assegni di ricerca. Questi assegni non sono un reddito, né la base per mettere insieme una famiglia, ma vogliono essere un ponte, che vi permetterà per un anno di misurarvi con il mondo del lavoro”.
E’ quanto ha evidenziato il presidente della Provincia Matteo Ricci all’incontro avuto insieme all’assessore alla Formazione e Lavoro Massimo Seri con i 44 laureati che svilupperanno progetti di ricerca all’interno delle imprese del territorio provinciale.
La Provincia ha infatti deciso, in linea con le azioni intraprese fin da subito per affrontare la crisi economica, di far scorrere la graduatoria relativa all’ultimo bando promosso con il contributo del Fondo Sociale Europeo, che aveva già attribuito, nel luglio scorso, 61 assegni di ricerca (oltre a 123 “borse di studio per esperienze lavorative”, di cui 32 riservate a soggetti svantaggiati).
“Da indagini portate avanti in questi anni – ha evidenziato l’assessore alla Formazione e Lavoro Massimo Seri – abbiamo constatato che quasi l’80% dei giovani che svolgono questi progetti trova poi lavoro all’interno della stessa azienda o in aziende dello stesso settore. Si tratta quindi di un’esperienza che ha ricadute positive per l’intero territorio, visto che il tessuto delle piccole e medie imprese dovrà misurarsi sempre più con l’innovazione tecnologica, di processo, di prodotto e organizzativa”.
Le aziende non sosterranno alcun costo per la presenza dei ricercatori, dato che gli assegni (750 euro lordi al mese per 12 mesi effettivi) verranno versati ai laureati dalla Provincia, grazie al finanziamento del Fondo sociale europeo.