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Sdl, non è vero che Manuli chiude per motivi di sicurezza
Tutti i lavoratori hanno incaricato un legale di denunciare il gruppo per diffamazione a mezzo stampa
“ E’ fuori di sé, come gran parte dei quasi 400 lavoratori della Manuli di Ascoli che rischiano di perdere il posto di lavoro, il responsabile del Sindacato dei Lavoratori e RSU di fabbrica Andrea Quaglietti, dopo aver letto sulla stampa le motivazioni che avrebbero spinto il gruppo milanese a non riaprire l’attività produttiva locale.
“I lavoratori si sono sempre comportanti in maniera civile e giusta, senza arrecare danni ad alcuno – continua Quaglietti – e ciò è testimoniato anche dalla Digos e dalle forze dell’ordine. Piuttosto è la Manuli che ha sempre provocato gli operai, fin da quando ha annunciato la mobilità per i suo dipendenti, e ciò con l’obiettivo di spingere gli stessi lavoratori fuori dalla legge. E’ l’azienda – sostiene ancora il responsabile SDL – che non è più una parte sociale, che si muove ai limiti della legalità, e che non discute con nessuno.
Per questo tutti i lavoratori hanno incaricato un legale di denunciare il gruppo per diffamazione a mezzo stampa.” L’ira e la rabbia di molti sindacalisti e operai della Manuli si toccano ormai con mano, e l’ultimo comunicato aziendale ha esasperato ancora di più gli animi.
Nonostante ciò, i lavoratori ascolani restano calmi e con i piedi per terra, e aspettano con fiducia l’esito dell’incontro del 4 settembre. “Noi, e tutti i dipendenti – dice Quaglietti – siamo pronti a continuare la produzione in fabbrica in qualsiasi momento. Nel caso questo ci venisse impedito, proveremo in altri modi a portare avanti, da soli o con la collaborazione di altri soggetti, in forma di cooperativa o in altra modo, la stessa produzione dello stabilimento di Campolungo.”