/Una nuova e approfondita riflessione su senso e fini delleconomia
Una nuova e approfondita riflessione su senso e fini delleconomia
Senza verità, senza fiducia ed amore per il vero, non cè coscienza e responsabilità sociale"
per la mancanza di un reddito certo per il presente ed il proprio futuro.
Si allunga una già preoccupante serie di licenziamenti che, parallelamente, comportano ulteriori contrazioni del lavoro nell’indotto e nel mancato rinnovo di contratti di avviamento al lavoro e temporanei.
Il processo di impoverimento delle opportunità produttive e lavorative che da tempo si è innestato in città e nel territorio va letto sul duplice piano di una crisi congiunturale e strutturale del nostro sistema produttivo, indebolito dalla presenza di gruppi multinazionali che, se nel passato hanno contribuito a generare ricchezza per la nostra comunità, oggi non esitano a delocalizzare i propri impianti nel nome della massimizzazione del profitto, svincolandosi da ogni legame con un territorio ed una forza lavoro che sono stati fattore di successo per l’attività aziendale. Nostre fabbriche che sono state chiuse non per crisi di prodotto attestano che le scelte di chiudere i battenti non hanno avuto a fondamento scelte “necessarie” di mercato ma scelte speculative di guadagno.
Le iniziative istituzionali, tese ad offrire le prime e necessarie tutele a chi perde il proprio lavoro, iniziano ad orientarsi verso una “riprogettazione economica” capace di intercettare nuove opportunità di mercato in settori innovativi, in taluni casi già sperimentati da alcune eccellenze aziendali locali, od in settori da esplorare per i quali il contributo di una presenza radicata dell’università sul territorio risulta importante.
In questo quadro l’ultima enciclica del Papa dedicata al vasto tema dell’economia e del lavoro, oltre ad una riflessione approfondita sul senso dell’economia e dei suoi fini, offre più di un insegnamento concreto per impostare progetti e realizzazioni anche in campo economico finalizzati al bene della persona umana.
A cominciare dalla necessità di guardare con assoluta chiarezza la situazione: “senza verità, senza fiducia ed amore per il vero, non c’è coscienza e responsabilità sociale e l’agire sociale cade in balia di interessi privati e di logiche di potere con effetti disgregatori sulla società, tanto più in una società in via di globalizzazione, in momenti difficili come quelli attuali” (CV5).
Anche sul nostro territorio occorre svolgere “una nuova e approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini, nonché una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige, in realtà, lo stato di salute ecologica del pianeta; soprattutto lo richiede la crisi culturale e morale dell’uomo, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondo” (CV 32).
Riflettere, ciascuno per la sua parte e per le competenza proprie sul nuovo modello di sviluppo locale, è un modo concreto per portare solidarietà ai lavoratori ed alle famiglie coinvolte dai provvedimenti di licenziamento, di cassa integrazione, di precarizzazione del lavoro, una volta tamponate le emergenze delle singole situazioni economiche le famiglie vivono; ed è anche un modo per sostenere la realtà imprenditoriale locale capace di rigenerarsi e di condividere con il territorio ansie e speranze, investendo sulla valorizzazione delle risorse locali per lo sviluppo.
Nella diocesi, insieme alla tensione spirituale della Chiesa diocesana con iniziative di preghiera, proseguono forme di assistenza alle persone in difficoltà, non disgiungendo però gli interventi di urgenza ed emergenza da forme di promozione di una nuova cultura capace di operare per il bene comune. In tal senso, oltre a riproporre, con rinnovata convinzione, la scuola diocesana di dottrina sociale, l’ufficio diocesano per la pastorale del lavoro proseguirà nell’offrire sostegno ed a promuovere iniziative formative orientate all’avvio di attività nel mondo della cooperazione, favorendo l’incrocio con altre esperienze di settore presenti in Italia.
Rigenerare la cultura del lavoro dando spazio ad iniziative imprenditoriali necessità altresì di un clima di fiducia che solo una solidarietà vera ed intensamente vissuta possono fornire, in quadro di azioni e di regole che recuperano e valorizzano la dimensione etica dell’agire economico. Perché dentro a parole consuete, come lo sviluppo, ci siano contenuti nuovi capaci di rispettare l’uomo, l’ambiente, la sostenibilità e garantire opportunità per tutti di realizzazione dei legittimi obiettivi economici di guadagno e di occupazione stabile.