Manuli, azione di lotta e una città che non dorma

Manuli, azione di lotta e una città che non dorma

Rossi invoca la serietà da Roma. Agostini: inutile pensare al rilancio, prima mantenere l'occupazione

GIANCARLO COLLINA, GUIDO CASTELLI E PIERO CELANIl'unità forte delle istituzioni a livello locale e regionale e il timore che l'atteggiamento definito criminale dall'assessore regionale Fabio Badiali diventi un passepartout per ogni impresa che da ora in poi voglia delocalizzare gli impianti.
Antonio Angelini, segretario provinciale della Cisl e su questa “cartina di tornasole” che ha puntato l'indice accusatore. 
Sul modo di interrompere ogni relazione sindacale unilateralmente. Questi atteggiamenti sono da bloccare con fermezza secondo il sindacato.
E Giancarlo Collina della Cgil, che sostiene la necessità di un nuovo modello di sviluppo, ha ricordato come proprio la Cgil nel 2004 avesse posto sul tavolo queste preoccupazioni, un vero allarme,  istruendo una piattaforma di confronto con gli imprenditori sul tema.
«Mentre ora Ahlstrom – dice il sindacalista della Cgil - è come un fantasma che non si riesce a portare sul tavolo ministeriale per la trattativa di vendita dell'impianto». C'è l'esigenza di imprenditori locali, legati al territorio.
Poi il messaggio forte di Collina:«Se non troviamo imprenditori i lavoratori hanno professionalità per formare delle cooperative e continuare a far crescere l'impresa». Una vera sfida. Intanto da più parti la richiesta di vincolo di destinazione delle aree industriali che debbono avere quella e quella sola destinazione per evitare ogni voglia di speculazione.
Il presidente della Provincia Piero Celani vede un'azione parallela per dare respiro al territorio, da una parte monitorare le vertenze Manuli e Ahlstrom riprendendo i contatti con le aziende tramite un tavolo nazionale e ministeriale, per altro verso occorre che il Piceno possa rientrare da area sottoutilizzata qual è nei parametri della zona franca che permetterebbe una programmazione con risorse da qui a dieci anni. MASSIMO ROSSI
Per l'ex presidente della Provincia Massimo Rossi «è truffaldino l'atteggiamento dell'azienda visto che non aveva mai ventilato questo tipo di azione. Gli strumenti a disposizione sono pochi, è invece insostituibile la presenza dei lavoratori per fr sentire che c'è fermezza. Dove c'è un'azione forte, come sta accadendo al nord, è possibile migliorare questi strumenti.
Ora però – dice Rossi – occorre passare dalle parole ai fatti. Il protocollo nazionale del 2008 per la “Val Vibrata e la valle del Tronto” doveva vedere insediato un comitato di coordinamento dopo 15 giorni. E' passato un anno e non c'è nulla.
Ci vuole serietà da parte di tutti per lenire le piaghe del territorio. Posso documentare tutte le missioni a Roma che ho fatto per stimolare questo strumento. Dobbiamo imporre che già in questo mese di agosto si insedi il comitato. Tra l'altro si può attivare il contratto di programma della filiera industriale del Piceno Consind che è ancora aperto e da li possono arrivare nel territorio circa 12 milioni di euro, c'era consenso a livello ministeriale in questo senso. Senza contare che il progetto Sgl Carbon può essere cantierato dal 2010.
Circa 60 milioni di investimento. Qui va misurato l'impegno della Regione, che si è mostrata vicino alla Provincia, e del Governo. Non c'è tempo da perdere, mentre debbono essere forti le iniziative di lotta perché l'azienda non sogni di avere altri benefici da questa situazione. Non bisogna fare errori come per la “cartiera”: mantenere buoni i lavoratori mentre il manovratore sta manovrando non ha pagato». E l'assessore Badiali ha garantito che anche per quei lavoratori dell'indotto quelli delle aziende sotto i 15 dipendenti, che non hanno gli ammortizzatori sociali delle grandi aziende, ci saranno quelli della Regione che per 6 mesi almeno potrà sostenerli.
La Regione pensa che il piano per la Merloni possa comprendere anche il Piceno. L'onorevole Luciano Agostini ritiene invece che non si pensi a risolvere i problemi di tenuta dell'occupazione pensando a rilanci, occorre mantenere prima di tutto gli attuali livelli occupazionali eppoi pensare ad altri rimedi per lo sviluppo futuro. LUCIANO AGOSTINI E PIERO CELANI
«Qui ci vuole la Protezione civile tra poco – dice Agostini – inutile spostare la discussione per il volano di rilancio del territorio». Tra gli interventi, particolarmente accorato e ficcante quello del consigliere regionale Tonino D'Isidoro che teme la rievocazione della Cassa del Mezzogiorno.
«Occorre un territorio di qualità per attrarre investitori esteri – dice D'Isidoro – ci voglio o più risorse per migliorare le situazioni di contesto quindi. Eppoi una verità drammatica: qui la città deve mobilitarsi, non basta il picchetto, invece Ascoli di fronte a questo dramma pare in letargo»