A marzo diminuzione del 4% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente
del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un incremento del 293 per cento a livello nazionale. Il dato è stato fornito dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca, durante la presentazione del Rapporto 2008 di Confindustria sullo stato di salute dell’industria marchigiana.
Nel suo intervento, il presidente ha ribadito come la ripresa dell’economia regionale passi attraverso l’internazionalizzazione e l’innovazione tecnologica. «In due anni - ha detto Spacca - la Regione ha investito 96 milioni di euro per rafforzare il profilo competitivo delle imprese marchigiane: 44 per la ricerca industriale, 40 per l’innovazione, 9 per il trasferimento tecnologico e 3 per lo sviluppo di nuove imprese.
Altri 10 milioni arriveranno dallo scorrimento delle graduatorie, deciso per velocizzare l’immissione di nuove risorse nel sistema produttivo regionale. Da queste cifre, ha detto il presidente, giunge la conferma che il decentramento delle funzioni in materia di politica industriale è stato ben assorbito nelle Marche. Il presidente ha poi ricordato le misure anticrisi adottate dalla Regione Marche: in rapporto ai rispettivi bilanci, le risorse regionali hanno una dimensione dieci volte superiore a quelle stanziate a livello nazionale.
La Regione garantisce fondi per la tutela del lavoro e la coesione sociale, il sostegno alla liquidità delle piccole imprese. La validità di queste misure, secondo il presidente, è testimoniata dai risultati già ottenuti con i contratti di solidarietà (796 lavoratori coinvolti nella riduzione incentivata dell’orario, che ha permesso di evitare 359 licenziamenti), i contributi di solidarietà (2.664 domande presentate: PU 29,6% - AN 28,6% - MC 18,8% - AP 12,9% - FM 9,7%), le garanzie per le Pmi (761 operazioni istruite, pari a 30,4 milioni di euro di finanziamenti), gli ammortizzatori in deroga (47 milioni nel 2008, altri 50 reperiti nel 2009)». Nel suo intervento Spacca ha ringraziato il presidente di Confindustria, Federico Vitali, del giudizio lusinghiero relativo alle misure anticrisi della Regione e ha aggiunto che, in realtà questi «sono il risultato di un forte rapporto sinergico che si è riusciti a creare tra Regione, Confindustria, forze sociali ed economiche ed enti camerali. Ottime valutazioni sulle Marche – ha poi proseguito il presidente Spacca – emergono anche dalle relazioni annuali del ministero Attività Produttive e dall’Istituto monitoraggio economia e territorio: Marche, Lombardia e Piemonte figurano tra le regioni del Centro-Nord con maggiore propensione all’agevolazioni attraverso l’utilizzo delle risorse trasferite dallo Stato e dall’Unione».
Elevato risulta anche l’indicatore che segnala la quota di reddito prodotto attraverso gli incentivi trasferiti. Nell’ambito della programmazione 2007-2013, la Commissione europea ha anche autorizzato (fino al 2010) deroghe nelle spese del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), per fronteggiare le difficoltà finanziarie dei sistemi produttivi locali e favorirne un’evoluzione ecosostenibile. «Queste deroghe, secondo il presidente, costituiscono un’importante opportunità per la programmazione regionale e per le imprese marchigiane, agevolando il superamento dello stato di crisi dei distretti e delle filiere produttive attraverso un migliore utilizzo degli strumenti a disposizione (Fesr, Fas e risorse nazionali). L’impegno della Regione - ha concluso il presidente - è anche orientato a coinvolgere la Banca europea investimenti (Bei) per una nuova dotazione finanziaria anticrisi (200 milioni di euro destinati alla difesa della costa, al ciclo delle acqua, alla protezione sociale verso gli anziani, sviluppo delle pmi) e per velocizzare la spesa regionale, aumentando la liquidità a favore dei cittadini, delle famiglie e delle imprese marchigiane (una recente indagine del Corriere della Sera ha certificato come i tempi medi di pagamento della Regione Marche siano sotto la media nazionale, tra i più celeri in Italia)».