Occupazione 2008: Ancona davanti a tutti, Ascoli ultima

Occupazione 2008: Ancona davanti a tutti, Ascoli ultima

Per la provincia di Ascoli il tasso di disoccupazione più alto: 5.9%. Ancona al 3,8%

persone tra i 15 e i 64 anni che hanno un lavoro. Nella provincia picena c'è il tasso regionale maggiore di occupati maschi: 74,8%, ma anche il minore dato per l'occupazione femminile: 52,8%. I dati disaggregati per Regione e provincia sulla media 2008 delle forze di lavoro sono stati diffusi oggi dall'Istat che sottolinea come la forchetta rispetto alla media del Paese (58,7% il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni nel 2008, con una crescita di appena 0,1 decimi di punto rispetto al 2007) resti molto ampia.
Nella graduatoria regionale segue al secondo posto la provincia di Macerata che fa segnare il record del minor tasso di disoccupazione femminile: 4%, all'ottavo posto nazionale. La provincia di Pesaro-Urbino si piazza terza al 64,2%. Per le Marche la media è del 64,7%.
Per quanto riguarda il dato sulle persone in cerca di lavoro, nelle Marche il tasso di disoccupazione più alto lo registra la provincia ascolana con il 5,9% ( 5,5% di maschi e 6,3% di femmine). Segue Pesaro Urbino al 4,8% ( 2,8 % di disoccupazione maschile contro il 7,5% di quella femminile). Chiudono Macerata al 4,3% e la provincia di Ancona con un tasso di disoccupazione del 3,8%. Per la regione la media è del 4,7%.
In generale è rimasta invariata rispetto al 2007 la graduatoria delle prime cinque regioni con il tasso di occupazione più alto (Emilia-Romagna, Trentino, Valle d'Aosta, Lombardia e Veneto) e di quelle con i tassi di occupazione più bassi (Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata) mentre l'Umbria scavalca il Piemonte e sale alla sesta posizione.
A livello nazionale, il tasso di disoccupazione, dopo nove anni di discesa ininterrotta, torna a crescere posizionandosi al 6,7% sette decimi di punto in più in confronto al 2007. Le regioni con il tasso di disoccupazione più alto sono Sicilia (13,8%), Campania (12,6%), Sardegna (12,2%) e Calabria (12,1%); il tasso più basso si rileva in Trentino-Alto Adige (2,8%) e in Emilia-Romagna (3,2%).