Pfizer, aperta la procedura di mobilità per 46 lavoratori

Pfizer, aperta la procedura di mobilità per 46 lavoratori

La UGL CHIMICI risponde con forza con la parola d’ordine nessun lavoratore fuori dall’azienda

La Multinazionale farmaceutica ha deciso di affondare il bisturi nel bel mezzo della crisi. Certamente non l’avrebbe fatto in una condizione economica normale per non legare la sua immagine ai licenziamenti; si sarebbe accontentata dei 18 lavoratori che incentivati, volontariamente sono usciti dall’azienda negli ultimi mesi; non avrebbe affondato la lama in una operazione antisociale di taglio del costo del lavoro, elaborando l’equazione più carichi e ritmi di lavoro individuali, meno occupati.
La PFIZER entra a piè pari nella drammatica crisi territoriale che ci sta aggredendo e determina un duro strappo alla coesione sociale; con questa operazione vuole cogliere dalla crisi il proprio egoistico tornaconto colpendo 46 posti di lavoro.
La UGL CHIMICI risponde con forza con la parola d’ordine nessun lavoratore fuori dall’azienda, nessun disoccupato in più.
Proprio per la drammaticità della crisi non ci devono essere allontanamenti definitivi dalla PFIZER; le professionalità esistenti debbono mantenere il cordone ombelicale attaccato all’azienda.