San Benedetto, fare impresa in Albania

San Benedetto, fare impresa in Albania

Tavoli d’approfondimento per gli operatori dei settori dell’agro-alimentare, del mare e dell’edilizia

Asteria, di Tecnomarche e Ferretti, Ippolito e partners, nel quadro delle attività a sostegno delle imprese, intende rivestire un ruolo importante per aiutare lo sviluppo dell’economia locale con incontri e tavoli di approfondimento.
Allo stato attuale dell’economia nazionale e mondiale, risulta utile proporre il tema dell’internazionalizzazione e della commercializzazione sui mercati esteri.
La scelta fatta è quella di far conoscere un paese, l’Albania, che attualmente è quotato per rappresentare un importante partner in settori che trovano comune applicazione: l’agro-alimentare, il mare e l’edilizia.
«Con questo spirito ci rivolgiamo agli operatori che, per non cadere in difficoltà, si interrogano e ad essi si propone un confronto sul proprio futuro - dice una nota dell'organizzazione - Abbiamo pensato alla città di Durazzo perché la riteniamo luogo ottimale per verificare la possibilità di promuovere investimenti delle aziende picene, tale assunto nasce dalla valutazione fatta su tre fattori determinanti: il primo perché la città rivierasca albanese è un grande luogo legato al mare e alle attività che esso stimola; il secondo perché essa mostra i più evidenti sintomi di rinnovamento e di innovazione di tutta l’Albania nei campi dello sviluppo urbano, sociale ed economico; il terzo perché ad essa è stata recentemente affidata la presidenza del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio che rappresenta un grande catalizzatore dei temi delle politiche di coesione europea per tutta l’area Adriatica.
Da questo punto di partenza gli Enti (Durazzo e San Benedetto del Tronto) e le associazioni di categoria (CNA, di Confindustria di Ascoli Piceno), i centri di ricerca (Asteria, di Tecnomarche) e una società di consulenza italiana che opera in Albania (Ferretti, Ippolito e partners) si sono trovati a ragionare su un programma di iniziative volte a promuovere progetti d’internazionalizzazione delle imprese picene nel paese balcanico. L’Albania per anni ha rappresentato nell’immaginario collettivo e non solo: sofferenza, disperazione e non ultimo anche diffidenza, ma ora, con un PIL al + 6/7 % annuo, costituisce un territorio di grandi opportunità. Non opportunità di delocalizzazione per le imprese italiane come lo è stata anni fa lì come in Romania, Bulgaria e altri Paesi più lontani ma ugualmente “sfruttabili”, ma in una rivisitazione storica del concetto di globalizzazione, un luogo di diffusione delle migliori pratiche sociali, economiche e ambientali italiane e picene nello specifico.
Le finalità della “tre giorni” (25-26-27 marzo 2009 – Hotel Progresso) sono quelle di ampliare e migliorare le conoscenze dell’imprenditoria locale, nei settori individuati, sul tema dell’internazionalizzazione e della commercializzazione sui mercati esteri con specifico riferimento all’Albania.
All’obiettivo principale - prosegue il comunicato - si affiancano anche i temi della promozione di migliori azioni italiane di sostenibilità economica, sociale ed ambientale negli interventi produttivi nonchè di risalto di pratiche applicabili alla società albanese.
Ogni incontro si comporrà di una struttura simile agli altri perché si vogliono produrre importanti ed univoci stimoli:
- la comprensione del quadro locale, attraverso l’illustrazione da parte di esperti;
- la percezione di possibili metodi di rinnovamento aziendale, con il contributo di chi promuove il cambiamento nelle aziende;
- la promozione di un sviluppo allargato, tramite le informazioni provenienti da qualificati consulenti;
- l’approccio diretto, grazie ad incontri individuali con chi opera in Albania.
Nel quadro della collaborazione con le Associazioni di categoria imprenditoriali - conclude la nota - è stato affidato loro il lavoro di informazione e diffusione capillare e in questi giorni i loro delegati stanno contattando direttamente gli imprenditori, in modo da poter illustrare nel dettaglio le singole parti che compongono le attività dei tavoli e verificare il reale interesse verso il Paese. In questo modo, sia la parte dell’incontro collettivo che quello individuale, troveranno la partecipazione di figure che hanno maturato e ponderato le opportunità che saranno loro prospettate».