«Invece di favorire il completamento delle opere mai completate, si pensa al Ponte sullo Stretto»
Così si adottano per lo più provvedimenti simili a quelli che hanno favorito le diseconomie del “Sistema Italia” e una scadente qualità della vita.
Pertanto, invece di fare una scelta coraggiosa volta a favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e il risparmio energetico, si pensa all'avventura del nucleare con tutti i problemi che questa scelta comporta; invece di favorire il completamento delle opere infrastrutturali da tempo promesse e mai completate, si pensa al Ponte sullo Stretto; invece di prevedere un sistema organico e funzionale di collegamenti ferroviari, si pensa a nuove autostrade o al raddoppio di quelle esistenti; invece di elaborare un piano organico volto al recupero e restauro dell'immenso patrimonio edilizio esistente, che fa dell'Italia una enorme orribile periferia, e a privilegiare l'incremento di funzionali e veloci trasporti pubblici in grado di alleggerire il traffico privato sì da ridurre in termini accettabili le disfunzioni che rendono impossibile una vita normale nelle nostre città, si pensa a favorire una nuova proliferazione edilizia, semplificando le procedure, eliminando un qualsiasi controllo preventivo, e affidandosi alla generosa “ bontà” dei tecnici di parte oltre a consentire,forse, le costruzioni anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.
Insomma la minaccia “terminale” per un territorio già sostanzialmente deturpato, per un paesaggio ormai residuale, per quanto rimane dell'immagine del “bel paese”, con le prevedibili gravi conseguenze sul fondamentale settore del turismo.
Praticamente una vera e propria catastrofe annunciata, resa vieppiù virulenta dalle accuse mosse alle associazioni culturali e di tutela, indicate come le vere responsabili della crisi economica in atto per i loro ripetuti “no” e per l'opposizione alla “buona” politica del “fare”.
Come se sino ad ora si fosse costruito poco e bene e quanto occorso e il volto sfigurato del “ bel paese” fossero da addebitare ai “fissati” della tutela e non alla speculazione selvaggia, ai condoni immorali,alle tante “mafie” esistenti e all'anticultura imperante!
Come se l'adozione di una civile normativa, riguardante il “regime dei suoli”, simile a quella in vigore in quasi tutti paese dell'occidente sviluppato, fosse stata contrastata da questi soliti “ fissati” e non dai tutori delle rendite di posizione e della speculazione, che hanno contribuito a rendere le nostre città brutte e invivibili.
Come se a determinare la scomparsa politica di Fiorentino Sullo ( chi lo ricorda ? ), che si era permesso di attivarsi per l'adozione di questa fondamentale riforma, non siano stati i soliti poteri contrari a qualsiasi riforma capace di migliorare la qualità della vita di tutti gli italiani.
A noi , poveri illusi , quindi si può ben applicare la famosa frase partenopea “cornuti e mazziati” !
E' evidente l'importanza, in questa drammatica situazione, della presenza e testimonianza di Associazioni come Italia Nostra e dell'allargamento della sua base associativa, che possa collaborare, in maniera propositiva, alla comprensione di queste complesse problematiche, per tentare di far intendere, in maniera pacata e serena e in forma quasi didattica, che quanto si vuole realizzare non rappresenta, in realtà, il bene del paese, ma sostanzialmente favorisce l'interesse dei soliti noti e i nemici del bello e di un paese civile e più normale».