"Small Business Act" per favorire le Pmi

"Small Business Act" per favorire le Pmi

Il presidente della Giunta Marche, Gian Mario Spacca, ha rappresentato le Regioni

del Tavolo “Small Business Act”, insediatosi oggi, a Roma, alla presenza del ministro Claudio Scajola e del sottosegretario Urso. Il presidente della Giunta regionale delle Marche, Gian Mario Spacca, ha rappresentato le Regioni, visto il ruolo di coordinamento delle Marche per le Attività produttive e le politiche industriali. Presente anche l’assessore regionale al Lavoro, Fabio Badiali.
Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti nazionali delle categorie, del mondo cooperativo, di ANCI, UPI, ABI, oltre che di diversi Ministeri. “Siamo il Paese che ha il più alto numero di piccole e medie imprese, eppure non c’è una vera politica per il settore. Ben venga quindi l’iniziativa di costituire un interfaccia stabile con le Regioni e con tutti i soggetti interessati per definire proposte concrete”, ha commentato Spacca. Approvato dalla Commissione Europea nel giugno del 2008, lo Small Business Act prevede una serie di proposte finalizzate a semplificare le procedure, ridurre i costi, creare un nuovo statuto di società privata europea, applicare aliquote Iva ridotte, garantire il pagamento dei corrispettivi entro il termine di 30 giorni. Proposte ispirate al principio ”Think first small” (“Innanzitutto pensare in piccolo”) sancito dalla Commissione europea a riconoscimento del ruolo cruciale degli oltre 23 milioni di piccole e medie imprese europee.
Il ministro Scajola ha spiegato “lo spirito che anima il Tavolo”: individuare interventi condivisi, tra centro e territori, all’insegna di una collaborazione tra istituzioni, per una politica efficace a favore delle pmi. A questo proposito ha parlato anche di risorse per 3 milioni di euro, già nelle disponibilità del Ministero, da confermare o reindirizzare, seguendo tre linee fondamentali: finanziamenti alle imprese, internazionalizzazione, coordinamento tra politiche nazionali e regionale, in modo da unire gli sforzi ed eliminare le sovrapposizioni. Il presidente Spacca si è dichiarato d’accordo sulle linee indicate dal ministro. Linee all’insegna della concretezza, come il credito, la capitalizzazione, l’aggregazione delle imprese, l’internazionalizzazione.
Spacca ha concentrato l’attenzione sulla necessità del protagonismo del territorio, sottolineando il ruolo che le pmi svolgono nel tessuto economico e sociale. A proposito dei fondi, ha detto che occorre reperire nuove risorse e non limitarsi ad attingere solo dal Fondi Fas, riorganizzandoli nella logica dell’urgenza. “In questo contesto - ha precisato Spacca - potrebbero essere esaminate una serie di problemi legati al raggiungimento di obiettivi a breve e medio termine, come la razionalizzazione delle politiche del settore sul piano nazionale, regionale e locale, l’accesso al credito, la capitalizzazione delle imprese, l’omogeneizzazione degli interventi sul territorio, anche in relazione alle politiche per l’innovazione, per l’energia e l’ambiente”.
Vanno anche approfondite – ha aggiunto – “le questioni legate alla predisposizione di un testo unico delle leggi, all’incentivazione delle piccole imprese a partecipare agli appalti pubblici, alla facilitazione  del  dialogo con i diversi livelli istituzionali e produttivi sul territorio,alla riduzione dei vincoli di tipo amministrativo e al rafforzamento delle politiche di sicurezza sul lavoro”. La necessità di contrastare la crisi economica e la recessione “impone di riconsiderare - ha affermato - gli strumenti di intervento e di rivedere anche i soggetti che gestiscono le agevolazioni e gli incentivi a sostegno delle piccole imprese; è, altresì, indispensabile che il Ministero attivi velocemente tutte le risorse economiche a disposizione, come il fondo centrale di garanzia, recentemente rifinanziato con 450 milioni di euro, e i fondi (60 milioni di euro) relativi ai distretti e agli interventi per il recupero delle aree inquinate”.