La calzatura artigiana del Fermano ha ricevuto sempre moltissimi consensi
importante ad aziende di ridotte dimensioni. Il mercato ha bisogno di prodotti di eccellenza e nessuno meglio dei nostri maestri artigiani è in grado di soddisfare appieno questa richiesta”. Sandro Coltrinari, presidente della Cna di Fermo e vice presidente della Camera di Commercio commenta così la partecipazione dell’Associazione di Fermo all’edizione primaverile (da 4 al 7 marzo) del Micam di Milano.
Le aziende Cna che partecipano a questa esperienza sono: “Virle”, “Dilan” e “Marynel”. “Per le nostre imprese – aggiunge il presidente di Cna Federmoda, Luigi Gobbi - partecipare a una fiera è momento indispensabile di promozione del prodotto ma può essere troppo impegnativo se si è da soli”.
“Il Micam resta una delle più importanti vetrine internazionali del settore – così Giandaniele Battilà, responsabile provinciale di Cna Federmoda – per questo facciamo il possibile per favorire la presenza del maggior numero di imprese associate agevolando la partecipazione e confortati anche dal fatto che i dati statistici dicono che, malgrado la crisi generalizzata, quello del calzaturiere è, al momento, uno dei settori che sta reggendo meglio il colpo”. Sostenere a tutti i costi le imprese e il loro percorso di promozione sul mercato è dunque un imperativo. Un’azione che la Cna persegue con tutte le sue energie e che si è potuta concretizzare, anche per questa edizione del Micam, grazie soprattutto alla forte sensibilità della neonata Camera di Commercio di Fermo e alla sinergia, ormai attiva da anni, con la Provincia.
La calzatura artigiana del Fermano ha d’altra parte ricevuto sempre moltissimi consensi a Milano. E questo perché ha saputo esprimere l’originalità delle creazioni di mani che realizzano prodotti preziosi e mai uguali uno all’altro. “Essere consapevoli di questa forza – conclude il presidente Cna, Sandro Coltrinari – può fare la differenza per il futuro. Istituzioni e associazioni di categoria hanno il dovere di evitare la dispersione di queste grandissime potenzialità, esaltandole e favorendo, accanto alla cultura del saper fare, anche quella non meno importante del saper fare sistema”.