Lavoro, gli infortuni delle donne

Lavoro, gli infortuni delle donne

Il 40% delle donne smette di lavorare dopo aver subito un infortunio

di lavoro in Italia. Gli incidenti mortali: 63. Sono tante, ogni anno, le donne che perdono la vita al lavoro.  I licenziamenti : 40%. Questa è la percentuale delle donne che smette di lavorare dopo aver avuto un infortunio.
Il Dipartimento sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di CGIL/CISL/UIL di Ascoli Piceno, partendo da queste cifre, ha messo insieme alcune informazioni, dati e notizie sul fenomeno degli infortuni nel lavoro delle donne della provincia picena, premettendo che l’8 marzo rappresenta ormai un appuntamento consolidato nell’ambito della società moderna, una giornata in cui viene celebrata la donna ma che troppo spesso diventa una semplice occasione per muovere una grande massa di denaro legata a regali, cene tematiche, spettacoli di ogni tipo. 
Collina, Galanti e Bianchini ricordano che l’essenza di questa giornata è invece un’altra: ricordare cioè quanto la donna venga ancora discriminata in vari ambiti, soprattutto in quello lavorativo; a questo proposito, anche l’informazione ha delle colpe quando si parla degli infortuni sul lavoro, tema di cui tutti oggi si riempiono la bocca ma che viene spesso trattato superficialmente.
In effetti ben poco si distingue nei dati sugli infortuni tra genere maschile e femminile: la generica trattazione del tema omette infatti di considerare le spaventose cifre che riguardano le donne, le quali vanno integrate con aspetti di diversa natura, prettamente socio-economica, che sfuggono ai più e sui quali, in un’occasione così propizia, occorre effettuare una riflessione accorata.
Nel 2008, periodo gennaio-ottobre,  in Italia sono state infatti ben 63 le donne vittime di incidenti mortali sul lavoro: la cifra si è ridotta di sole 7 unità sul 2007, con una decisa prevalenza al nord.
Nelle Marche, per fortuna, non si è registrato alcun caso mortale.
Tuttavia resta alto il numero degli infortuni: 7.246, con una riduzione di 82 infortuni rispetto all’anno precedente.
In particolare, nella provincia di Ascoli Piceno le più colpite siano le donne della fascia di età va dai 35 ai 49 anni, con 358 casi di inabilità temporanea o permanente: la lesione più comune risulta essere la lussazione (con 367 casi), seguita dalla contusione (232 casi).
A livello nazionale i settori più colpiti sono i settore legati all’industria manifatturiera (con 13 casi mortali), la sanità (11 casi) e il commercio (8 casi), mentre si confermano i rischi dalle attività immobiliari (dato, ma solo per un osservatore distratto, sorprendente).
Il Dipartimento sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di CGIL/CISL/UIL di Ascoli Piceno sottolinea come a questi dati vadano aggiunte le già citate ripercussioni di carattere sociale e psicologiche: persiste anche nell’ultimo anno una diffusa difficoltà di reinserimento post-infortunio, nonché il pagamento di indennizzi che non tengono conto dell’importanza della donna nella società (si pensi al suo doppio ruolo sul lavoro e in casa, alle conseguenze che gli infortuni possono avere a livello psicologico in una società dominata dall’idea della bellezza ad ogni costo: sembra incredibile ma la tabella delle menomazioni non fa differenze tra uomini e donne), l’attesa di tempi biblici per ricevere le rendite per i casi mortali che riguardano figli e mariti.
Si aggiunga poi il sostegno che le donne dovrebbero ricevere a livello psicologico per il reinserimento non solo nel mondo del lavoro ma anche più in generale in società: ciò, soprattutto al sud, rimane un grosso problema.

INFORTUNI SUL LAVORO AVVENUTI NEL PERIODO GEN - OTT 2008

Donne:

TOTALE

 

 

 

 

Province e Regioni

Gennaio - ottobre

ottobre

 

2007

2008

2007

2008

 

ANCONA

2.493

2.582

290

230

 

ASCOLI PICENO

1.524

1.483

163

156

 

MACERATA

1.468

1.358

180

146

 

PESARO-URBINO

1.843

1.823

230

183

 

MARCHE

7.328

7.246

863

715

 

ITALIA

206.980

205.164

23.553

23.228

 

Al fine di analizzare meglio la situazione degli infortuni delle donne, CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno (Collina, Galanti, Bianchini) propongono l’istituzione di un Osservatorio per monitorare gli infortuni e le malattie professionali delle donne che lavorano.
Con l’Osservatorio che si possono inoltre esaminare anche le azioni di  discriminazione, la promozione delle pari opportunità, la tutela della maternità, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l'analisi del fenomeno infortunistico e l'emersione dei fenomeni di irregolarità e lavoro nero. 
 CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno proporranno all’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno (anche con il coinvolgimento del consigliere delle Pari Opportunità), all’INAIL ed alle ASL la costituzione di questo Osservatorio. Sarà forse opportuno valutare anche  la necessità di coinvolgere: Direzione provinciale del lavoro;  Inps;  Ufficio scolastico provinciale;  le parti sociali. Si tratta di uno strumento anche di analisi delle malattie professionali denunciate dalle donne (sono sempre maggiori rispetto agli uomini); spesso malattie non computate (tendiniti).