Commercialisti: moratoria per le imprese del Piceno

Commercialisti: moratoria per le imprese del Piceno

«Si possono contare 24 fallimenti ad Ascoli e 36 a Fermo per l'anno 2008»

 Alla luce della recente classifica sull'aumento dei fallimenti nelle province italiane riportata da Il Sole 24Ore, la Provincia di Ascoli Piceno appare 22esima con 152 fallimenti nel 2008 a fronte di 59 nel 2007. Un dato che fa registrare, secondo il quotidiano economico, un percentuale di  incremento del 157,6%. Guida questa classifica nera Napoli con +563%, in seconda posizione La Spezia con +451% e terza classificata Lodi con +407%.
In realtà il dato dell'Ascolano e del Fermano è falsato e di conseguenza anche il grande incremento percentuale.
Disaggregando il numero per competenza giurisdizionale tra il Tribunale di Ascoli Piceno e quello di Fermo si possono contare infatti 24 fallimenti ad Ascoli e 36 a Fermo per l'anno 2008, mentre nel mese di gennaio 2009 sia ad Ascoli che a Fermo sono già stati dichiarati 4 fallimenti. Di fatto la provincia di Ascoli Piceno rispetto al 2007 registra una sola procedura concorsuale in più. Tuttavia si trae comunque una fotografia di grande impatto negativo che impone cure radicali al sistema economico e produttivo. Poiché occorre considerare che con l'ingresso della nuova legge fallimentare a fallire sono imprese di maggiori dimensioni, visti i limiti imposti dalla legge. Infatti imprese con capitale inferiore ai 300 mila euro non sono fallibili.
Cosa accade però? I creditori, per recuperare i crediti vantati, utilizzano con maggiore determinazione le procedure esecutive come i pignoramenti che crescono oltremodo.
Occorre perciò una forte coesione del sistema creditizio con le imprese, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria, il sindacato. Elementi di spicco di un unico quadro retto dalla cornice della programmazione politica coerente e concreta e dalla cultura rappresentata dal sistema universitario, consorzi e agenzie di ricerca comprese. 
E, mentre da una parte si deve interagire con coralità per mantenere una situazione strutturale che potrebbe perdere ulteriori pezzi, ci preoccupa, tra le altre cose, che sia protetta la struttura universitaria perché senza cultura non si andrebbe da nessuna parte, dall'altra occorre una “legge di guerra” che preveda una sorta di moratoria di almeno un anno per le situazioni economiche che le  imprese stanno registrando.
Significherebbe in qualche modo congelare il debito delle aziende, conservando tutte le garanzie per i creditori, poiché gli aiuti previsti dal Governo, ad esempio i Fondi di garanzia attuati dalla Regione Marche con la partecipazione delle Province che, purtroppo, oltre a non avere la celerità adeguata per far fronte alle necessità immediate delle imprese, vengono utilizzati dagli istituti di credito per una politica di rientro dal debito delle imprese medesime e non, come dovrebbe essere, per dare ulteriore credito e quindi nuova linfa. Insomma questi aiuti non vengono utilizzati nella direzione per la quale erano stati pensati, creando quindi una pericolosa posizione di stallo economico finanziario.
Di fronte al quadro fortemente preoccupante legato a preesistenti deficienze strutturali, ora ancor più aggravate dalla situazione di crisi internazionale, l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha sentito l'esigenza di affrontare questi temi cruciali nel corso di una tavola rotonda che si svolgerà nel prossimo mese di marzo.
Così, a dibattere temi cruciali come la salvaguardia del tenore di vita, del rilancio dello sviluppo e delle possibili cure economiche per il tessuto imprenditoriale e sociale, saranno chiamati protagonisti della cultura economica, del sistema creditizio, ricercatori e attori della politica, a livello nazionale, regionale e locale.  C'è bisogno di una svolta che non sia fatta solo di chiacchiere. Il territorio ha bisogno di una terapia d'urto e di risposte concrete. Per anni si è gridato al lupo al lupo senza sortire effetti. Ora occorre ricacciare il lupo nella sua tana prima che divori tutto. La data e la sede della tavola rotonda sarà comunicata nei prossimi giorni».