L'economia in recessione, in crisi l'Europa

L'economia in recessione, in crisi l'Europa

La necessità è quella di varare politiche per rilanciare la competitività

congiuntura economica mondiale ha parlato di “recessione grave e sincronizzata”. In Italia il nostro Presidente del Consiglio alla stessa domanda ha risposto: ”la situazione non è così drammatica come tutti vogliono far pensare”. Chi dei due ha ragione?
A Bruxelles si lavora seriamente per trovare soluzioni concrete per contrastare la recessione. L’ultimo Consiglio Europeo ha dato via libera al piano di rilancio proposto dalla Commissione Barroso, la Banca Centrale Europea è intervenuta tagliando il costo del denaro e gli Stati nazionali si apprestano ad attuare le ricette decise a Bruxelles per ridare fiato all’economia.
La necessità è quella di varare politiche per rilanciare la competitività in Europa. Servono incentivi per riaprire le fabbriche d’auto ed aiutare l’indotto con migliaia di posti di lavoro a rischio. E’ di ieri la notizia che la FIAT porrà 60.000 operai in cassa integrazione, serve al riguardo un mix di incentivi su innovazione e stimolo ai consumi. Sono necessari aiuti concreti alle famiglie, agli anziani, ai lavoratori in cassa integrazione, ai precari.
Dei circa 200 miliardi di euro previsti dal piano di rilancio europeo, 30 provengono dal bilancio comunitario mentre i restanti 170 miliardi dovranno essere sborsati dagli Stati membri. Ci dice in proposito l’eurodeputato del PSE Gianni Pittella: ”considero molto importante che il commissario europeo per i problemi economici, Joaquim Almunia, abbia aperto alla possibilità di attivare gli EUROBOND e che questa discussione sarà presente nell’agenda europea delle prossime settimane. Ritengo che ciò sia il frutto della nostra tenace iniziativa politica, proposta insieme al collega Mario  Mauro e sottoscritta già da 160 deputati. Riteniamo che questa è la strada giusta per fronteggiare la crisi e ridare fiato alla crescita.”
E proprio ieri la Gran Bretagna ha annunciato aiuti al settore dell’auto per 2,5 miliardi di euro, mentre il governo Berlusconi stanzia circa 290 milioni di euro a difesa di questo settore  che, ha detto il ministro Scajola, “rimane sempre uno dei principali componenti della ricchezza nazionale”.
Il nostro governo si impegni a garantire con urgenza misure di sostegno anche alle piccole, medie e micro imprese che sono la spina dorsale del nostro paese, nonché quelle di natura fiscale alle pensioni e ai redditi.
Ci vuole coraggio  per combattere seriamente la stretta creditizia che soffoca le famiglie e le aziende, solo così riusciremo in parte a mitigare  una  recessione che caratterizza al momento tutta l’Europa.

Argomenti