imprese e le università hanno sostenuto per Ricerca e Sviluppo intra muros nel corso del 2006. Se infatti nel 2005 la spesa ammontava a 209.945mila euro, l'anno successivo questa ha raggiunto quota 245.463mila euro. Tuttavia, nonostante l'aumento della spesa, le Marche si posizionano soltanto al tredicesimo posto nella graduatoria delle regioni italiane per spesa in R&S, rappresentando una quota pari all'1,5% del totale nazionale. La spesa totale per R&S rimane infatti fortemente concentrata nelle regioni del Piemonte, della Lombardia e del Lazio, che coprono il 59,1 % della spesa per R&S delle imprese, il 54,1 % di quella delle istituzioni pubbliche e il 31,7 % della spesa sostenuta dalle università ed è in queste tre che si concentra complessivamente oltre il 50 % della spesa nazionale.
Questi, in sintesi, i risultati di un'indagine Istat i cui dati per la regione Marche sono stati elaborati da TecnoMarche – Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche che ha inoltre evidenziato la suddivisione della spesa in base ai vari settori istituzionali.
La fetta più consistente della spesa è stata sostenuta, come per il precedente anno, dalle università con 116.441mila euro, seguite dalle imprese con 111.590mila euro, dalle istituzioni pubbliche con 16.824mila euro e, infine, dalle istituzioni private non profit con 608mila euro. In particolare, per quanto riguardo quest'ultimo settore istituzionale, le Marche hanno fatto registrare l'unica flessione nella spesa che, nel 2005, era stata pari a 673mila euro.
Per quanto riguarda la consistenza del personale impegnato nelle attività di R&S in tutta la regione, espressa in unità equivalenti a tempo pieno, nel 2006 è stata pari a 3.726 unità. Il maggior numero di addetti, in linea con la tendenza nazionale, è pari a 1.801 e trova lavoro nelle imprese, mentre nelle università il personale impiegato ammonta a circa 1.674 unità, nelle istituzioni pubbliche a 230 e, infine, in quelle non profit 19. nel confronto con il dato nazionale si osserva che la quota rappresentata dalle Marche per il numero di occupati nel settore è pari all'1,9%.
«L'indagine evidenzia come la distribuzione regionale della spesa per R&S intra-muros confermi, per il 2006, il ruolo trainante del Nord-ovest, seguito dal Centro, dal Nord-est e dal Mezzogiorno – ha spiegato Roberto Bedini, Direttore di TecnoMarche - La consistenza della spesa, lo ricordiamo, è stata fortemente influenzata nel 2006 dalla rapida diffusione tra le imprese italiane dell’accesso al beneficio della deduzione dalla base imponibile IRAP dei costi sostenuti per il personale addetto alla R&S, inclusi i consulenti e i collaboratori. È quindi probabile che l’impatto di tale sostegno abbia semplicemente consentito di mitigare le conseguenze della riduzione della spesa per R&S in alcuni rilevanti comparti dell’industria, come quello della produzione di autoveicoli, mentre sono notevoli gli effetti sulla distribuzione regionale della spesa per R&S delle imprese».