Banche, nel Piceno si fa ricorso ai prestiti

Banche, nel Piceno si fa ricorso ai prestiti

Nell'Ascolano +35% in 3 anni e 56° posto nella graduatoria delle province italiane

concessi dalle banche alle famiglie di tutto il territorio provinciale, ponendo Ascoli al 56° posto nella graduatoria delle province italiane per variazione percentuale degli impieghi tra il 2004 e il 2007. Il dato ascolano è inoltre in linea con l'andamento dei prestiti a livello nazionale che segna un +36,6%. L'incremento, tuttavia, non appare particolarmente consistente se raffrontato con le variazioni percentuali che riguardano le altre province marchigiane e che collocano al primo posto nelle Marche e al 25° posto in Italia la provincia di Pesaro e Urbino con +40,9%, seguita da Ancona al 32° in Italia con +40% e Macerata al 44° con + 36,5%.
Questo, in sintesi, quanto emerge da un'indagine dell'Unioncamere e Banca d'Italia i cui dati per Ascoli Piceno sono stati elaborati dalla Banca di Credito Cooperativo Picena di Castignano. Lo studio ha inoltre evidenziato lo stock di indebitamento delle famiglie sul PIL. Nella nostra provincia il peso dell'indebitamento incide per il 21,8% sul PIL, collocando Ascoli sotto la media italiana (23,9%) e al 71° posto nella graduatoria nazionale, sempre dopo Pesaro e Urbino al 3° con +30,3%, Ancona al 31° con +24,5% e Macerata al 57° con +22,9%.
«I dati dimostrano chiaramente come il debito delle famiglie, nel tempo sia aumentato - ha spiegato Giuseppe Benigni, Direttore generale della BCC Picena di Castignano – queste, infatti, si sono mostrate sempre più propense ad accendere mutui soprattutto per l'acquisto della prima casa. Il ricorso al credito, inoltre, evidenzia anche la particolare oculatezza dimostrata dai consumatori per gli acquisti. Infatti le promozioni praticate dalla moderna distribuzione organizzata inducono spesso a preferire l'acquisto di un bene con finanziamento a tasso zero evitando il pagamento in contanti». Il rischio però è quello di un aumento degli impegni finanziari che si cumulano; un richiamo appare quindi opportuno per stimolare le famiglie a confrontare gli impegni che vanno ad assumere con le aspettative di future entrate. In sostanza è opportuno che i consumatori abbiano ben presente le capacità di rimborso prima di avventurarsi in acquisti rateali anche se a tasso zero.