Per disciplinare formalmente tale anticipazione, calcolata in circa 560 mila euro (700 euro al mese per ciascun lavoratore per un massimo di cinque mesi), la Provincia ha proposto all’Inps la sottoscrizione di un apposito protocollo d’intesa nell’ambito del quale è prevista anche la costituzione di un tavolo tecnico del quale faranno parte le forze sociali (Organizzazioni sindacali e Confindustria).
“La nostra decisione – spiega il presidente Giulio Silenzi – è stata presa in primo luogo sulla spinta di una solidarietà concreta che la Provincia vuole dimostrare nei confronti dei lavoratori. Sul piano formale abbiamo ritenuto applicabile nel nostro caso l’art. 30 della legge 2 del 2005 che attribuisce alle Province, in concorso con le Regioni e le parti sociali la realizzazione di azioni volte a prevenire situazioni di crisi territoriali e a salvaguardare i livelli occupazionali. L’intervento che abbiamo deciso di mettere in atto si propone infatti di mitigare i riflessi negativi sul territorio e sulla comunità locale della provincia di Macerata della crisi aziendale della Antonio Merloni”.
Sul piano tecnico è stato l’assessore al Lavoro, Daniele Salvi, a spiegare i meccanismi della Cassa integrazione che hanno indotto la Giunta ad adottare la decisione di anticipare gli importi delle mensilità ai lavoratori. “L’intervento di CIGS è disposto con decreto del Ministero del Lavoro con una procedura amministrativa che solitamente ha una durata di diversi mesi. Normalmente è l’azienda in crisi che anticipa ai lavoratori l’erogazione della Cassa integrazione, rivalendosi poi sull’INPS. Questo però non è possibile per le imprese, come in questo caso la Antonio Merloni C&T, ammessa a beneficiare della procedura della cosiddetta “legge Marzano”. Di conseguenza la liquidazione potrà avvenire solo dall’Inps, ma bisogna attendere la conclusione di un iter amministrativo lungo alcuni mesi. In questo frangente il flusso reddituale dei lavoratori subisce un’interruzione, di durata variabile, socialmente avvertibile e tangibile, specie in quelle famiglie che dipendono esclusivamente da tale reddito”.
La decisione di anticipare i fondi da parte della Provincia di Macerata è finalizzata proprio ad evitare il mancato introito mensile nelle famiglie dei lavoratori posti in Cassa integrazione straordinari.
La
Giunta provinciale di Macerata ha adottato anche un’altra decisione per i lavoratori della Antonio Merloni. I Centri per l’Impiego della Provincia, infatti, oltre a supportare i lavoratori nell’espletamento delle pratiche richieste per usufruire dell’anticipo della Cigs, sono stati incaricati di definire ed attuare un organico piano di ricollocazione per il personale in Cassa integrazione straordinaria o mobilità del Gruppo Merloni residente in Provincia, con interventi integrati di orientamento, formazione, riqualificazione professionale e mediazione domanda/offerta di lavoro.
Dai registri del collocamento tenuti dai Centri per l’impiego risultano essere 349 i lavoratori residenti nel territorio della provincia di Macerata occupati, a vario titolo, dalla “Antonio Merloni”, principalmente negli stabilimenti di Matelica e Fabriano.
Si tratta di lavoratori residenti in ben 19 Comuni del Maceratese. Matelica è quello che ne registra ovviamente il maggior numero (156), ma numerosi sono anche coloro che risiedono a Castelraimondo, Esanatoglia, Camerino, San Severino Marche.