Uno dei nodi da sciogliere riguarda i dipendenti del settore Lavoro
a portare sui tavoli nazionali e ai più alti livelli la questione. È questa in sintesi la posizione espressa dal Presidente, Ernino D’Agostino, nel corso di un lungo confronto avuto ieri con i precari dell’ente.
“Ferma restando – ha detto il Presidente D’Agostino - la possibilità che il famigerato 37 bis, cioè la norma prevista dal ministro Brunetta sui precari, blocchi la stabilizzazione, nel qual caso occorrerà attuare un’altra strategia, è nostra intenzione portare avanti il processo per il pieno inserimento in organico dei dipendenti a tempo determinato che matureranno nel 2010 i tre anni previsti dalle norme del precedente governo nazionale, attualmente in vigore”.
Il Presidente D’Agostino ha affrontato a tutto tondo il problema insieme ai precari e alla presenza di altri rappresentanti istituzionali (il Presidente del Consiglio Ugo Nori e il consigliere Raimondo Sfrattoni), passando in rassegna quelle che sono le varie soluzioni sul tavolo e lasciando uno spiraglio aperto a eventuali “proposte migliorative” che dovessero essere avanzate dal coordinamento dei precari o dai sindacati.
Uno dei nodi da sciogliere riguarda i dipendenti del settore Lavoro – la maggior parte dei dipendenti precari - attualmente retribuiti con i fondi Por, risorse utilizzabili per progetti mirati e a tempo e non per contratti a tempo indeterminato. “Non è un problema riguardante solo la Provincia di Teramo ma tutte le Province italiane – ha detto D’Agostino – per questo auspichiamo che la questione sia risolta con un intervento normativo del Governo che dirima nel senso da noi auspicato il problema”. Un altro appiglio potrebbe essere costituito dal pieno trasferimento delle funzioni relative alla formazione dalla Regione alle Province: in questo modo la capacità di spesa per il personale del settore Lavoro e formazione aumenterebbe e, dunque, anche la possibilità di stabilizzare i dipendenti.
“Tutto questo non sarebbe possibile – ha però aggiunto il Presidente – se noi non procedessimo ad integrare la dotazione organica dell’ente, cosa che stiamo facendo e che, purtroppo, ci costringe in questa fase, con un calcolo matematico che si fonda sul rapporto tra fondi a disposizione e personale da stabilizzare, a prevedere per il momento soltanto posti part-time. Auspichiamo ovviamente la modifica delle condizioni e dei vincoli in cui siamo costretti ad operare”.
Nei vari interventi i precari hanno preso atto della disponibilità manifestata dal Presidente D’Agostino e ribadito la necessità di lavorare, d’intesa con la Provincia, con i sindacati e con tutti gli altri soggetti istituzionali a vario titolo interessati alla vicenda, allo scopo di superare la situazione attuale e trovare soluzioni alternative sia al problema della stabilizzazione dei dipendenti sia a quello riguardante le prospettive future dei co.co.co.