Riconversione Sgl Carbon, dal Ministero 30 milioni di euro

Riconversione Sgl Carbon, dal Ministero 30 milioni di euro

Ora bisogna correre. Un anno di tempo per firmare l'accordo di programma

Proprio stamani, il Comitato tecnico del programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo dei siti industriali inquinati (in cui sono rappresentati UPI, Conferenza delle Regioni e Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico), incaricata di verificare l’istruttoria delle proposte giunte da tutta Italia, ha definito la lista dei da 22 progetti da finanziare, uno per ciascuna Regione, con l’eccezione della Val d’Aosta, che vede assicurate risorse per due progetti sulla base della minore entità della somma complessiva richiesta.
L’importo del finanziamento per il progetto Carbon è indicato in 30 milioni di euro: la cifra definitiva sarà nota entro due giorni quando, in base alla documentazione integrativa pervenuta da parte di altre Regioni, il Ministero deciderà se procedere o meno al finanziamento di altri tre progetti, arrivando alla quota di 25 interventi ammessi. Ciò potrebbe far oscillare la cifra del finanziamento tra i 27 e i 30 milioni di euro I tempi sono strettissimi e, già a fine novembre, il Ministero intende emanare il decreto di assegnazione delle risorse dopo l’acquisizione del parere della Conferenza Stato-Regioni programmata per il 27 Novembre. Da quel termine si avranno a disposizione 365 giorni per giungere all’accordo definitivo di programma tra i soggetti interessati.
Questo straordinario risultato, che costituisce un’occasione unica ed impedibile, per il futuro dell’area ex Carbon e per il rilancio economico-occupazione del comprensorio della Valle del Tronto, si deve non solo al fatto che la Regione Marche, nella sua valutazione, ha indicato la Carbon come priorità regionale, ma anche alla validità della proposta che ha superato un duro processo di selezione. A livello nazionale sono state, infatti, ben 115 le candidature: tra queste 90 sono state quelle giudicate ammissibili. Quindi è avvenuta un’ulteriore selezione in base a 9 criteri, dalla quale sono scaturiti i 55 progetti “eleggibili”, tra i quali, il Ministero ha poi scelto quelli assegnatari delle risorse. Risorse che, per il Centro–Nord, ammontano complessivamente a circa 450 milioni di euro.
Il cospicuo progetto, che prevede la realizzazione  di un Polo scientifico e tecnologico avanzato all’interno dei 27 ettari dell’area ex Carbon (così come specificato nello studio di fattibilità commissionato dalla Provincia a TecnoMarche), vede uniti numerosi soggetti istituzionali (tra cui sindacati, Confindustria, Cup, Piceno Consind, Piceno Sviluppo, CNA, Confartigianto, CONFAPI, ENEA, università di Camerino, Politecnica delle Marche e di Macerata), oltre ad un numero consistente di primarie aziende locali, nazionali ed internazionali. Entrando nel dettaglio della proposta presentata da Provincia e Comune di Ascoli, è previsto un investimento complessivo di circa 112 milioni di euro, tra cui, oltre 45 milioni per l’infrastrutturazione del Polo all’interno del quale è contemplato l’insediamento di 50 aziende del terziario avanzato o ad elevata tecnologia con un impatto occupazionale, a regime, di 445 unità lavorative. Sono inoltre previsti investimenti per la realizzazione delle opere di viabilità ed urbanizzazione necessarie, oltre che, un intervento sul terminal ferroviario. Proprio  questi interventi saranno l’oggetto specifico dei finanziamenti statali richiesti.
Tra l’altro, il 5 novembre scorso, il Presidente Rossi aveva richiesto agli Assessori Ugo Ascoli e Sandro Donati, la compartecipazione regionale pari 200.000 euro necessari  per  l’incarico all’ Università di Camerino e Tecnomarche allo scopo di passare dallo studio di fattibilità al progetto preliminare degli interventi entro febbraio 2009.
“Sebbene restino da perfezionare alcuni passaggi, il finanziamento in questione è il più importante pervenuto sul territorio negli ultimi decenni – ha dichiarato il Presidente della Provincia Massimo Rossi - a questo punto sembra a portata di mano la realizzazione del polo scientifico e tecnologico con il triplice obbiettivo di: veder bonificato il sito in un arco di tempo ragionevolmente breve, evitando lungaggini, contenziosi ed ingenti costi sociali; attrarre nuovi investimenti produttivi avanzati per circa 20 milioni di euro con la creazione di 445 nuovi posti di lavoro e, offrire servizi avanzati al fragile tessuto produttivo locale, allo scopo di conferire valore aggiunto alle sue produzioni, così come auspicato nel protocollo d’intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale del Piceno sottoscritto presso il Ministero per lo sviluppo economico il 27 Marzo scorso.
Mi sento quindi di poter dire- ha aggiunto il Presidente Rossi-  che la Provincia, in collaborazione con tutti gli altri soggetti istituzionali e socio-economico del territorio, sta svolgendo al meglio il ruolo “di alfiere” per la realizzazione del polo scientifico e tecnologico presso ex Carbon così come  indicato nelle conclusioni del consorzio Ferrara Ricerche”.