/Bankitalia: indebolita l'attività economica delle Marche
Bankitalia: indebolita l'attività economica delle Marche
Cassa integrazione guadagni con ore più che raddoppiate rispetto al 2007
cui, ai timidi segnali di ripresa manifestatisi a inizio anno, è succeduta una fase di rapido deterioramento della domanda, proseguita nel terzo trimestre. La quasi totalità delle aziende, intervistate tra settembre e ottobre, ritiene di trovarsi in presenza di una recessione (35%) o comunque di una stagnazione (60%). E le aspettative a breve termine degli operatori rimangono negative. Per ora le difficoltà congiunturali non si sono tramutate in un calo dei livelli occupazionali. Nei primi nove mesi del 2008, però, si è intensificato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni con ore più che raddoppiate rispetto al 2007.
Ristagna la produzione industriale e le difficoltà, presenti nel settore moda, si sono estese alla meccanica, influenzata anche dal brusco calo dell'attività nel comparto apparecchi a uso domestico. E dopo un decennio di espansione, nella prima parte del 2008 si è ridotta anche l'attività edilizia, complice l'indebolimento della domanda di abitazioni delle famiglie con conseguente contrazione delle quantità scambiate, più che dei prezzi. Il numero delle transazioni immobiliari si è fortemente ridotto (-17 % rispetto al secondo semestre 2007), mentre le quotazioni immobiliari sono leggermente salite in termini nominali (circa l'1%), suggerendo che esse siano solo di poco scese se corrette per l'incremento dei prezzi al consumo. Le difficoltà congiunturali, estesesi anche al terziario, hanno reso più prudenti le decisioni di spesa delle famiglie soprattutto per acquisti di beni durevoli. Il mercato delle autovetture ha fatto registrare un -13,8% di immatricolazini nei primi nove mesi del 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007.
Nel primo semestre del 2008 si è attenuata la crescita dei prestiti bancari (+4,8%; +9,3% nel 2007) e molte famiglie hanno rinegoziato i mutui portandoli a tasso fisso (dal 90% di tasso variabile nel 2006 si è passati al 68% del giugno scorso). Sono saliti i tassi di interesse sui prestiti: di circa il +0,1% (al 7,2%) su quelli a breve termine, di circa mezzo punto su quelli a scadenza più lunga (al 6,1%). Sono risultati pressoché stazionari i tassi sui nuovi mutui alle famiglie (al 5,8%). Stabile il tasso d'ingresso in sofferenza mentre sono aumentati i crediti caratterizzati da temporanea difficoltà di rimborso (incagli, rate impagate).
La loro incidenza sui prestiti è salita al 3,7 % a giugno 2008 (dal 3% di fine 2007). In forte crescita la raccolta bancaria (10,9% a giugno 2008 e in particolare +18% per le obbligazioni; +5,5% nel 2007), favorita anche dalla minore propensione delle famiglie all'acquisto di abitazioni e a investire nel risparmio gestito. Stabile il valore nominale dei titoli in deposito ma con composizione più favorevole ad obbligazioni non bancarie a discapito delle quote degli Organismi di investimento collettivo del risparmio. Si è arrestata anche la crescita dei titoli di Stato, dopo un lungo periodo di espansione. Sono diminuite anche le gestioni patrimoniali e la raccolta dei fondi comuni.