Il confronto tra Provincia e Comune potrebbe portare ad un allungamento dei tempi
preoccupate sono le aziende artigiane dell’edilizia e dei settori ad essa collegati.
“Non bastasse la crisi che già colpisce questo ed altri settori (elettricisti, falegnami, piastrellisti, fabbri, marmisti, impiantisti, arredatori), secondo la CNA ora si aggiungono problemi che rischiano di dilazionare ulteriormente i tempi di adozione definitiva del nuovo strumento che dovrà regolare lo sviluppo urbanistico della città. Il confronto tra i due livelli tecnici istituzionali (Provincia e Comune di Fano), ha evidenziato infatti diverse interpretazioni che potrebbero portare ad un pericoloso allungamento dei tempi di approvazione.
“Questo – dice il presidente dell’area territoriale di Fano, Davide Gattoni – per le imprese si tradurrebbe in una vera e propria iattura in quanto l’applicazione della norma più restrittiva (le cosiddette norme di salvaguardia), tra il vecchio e il nuovo piano non potrà essere prorogata ancora per altro tempo. Si rischia infatti in questo caso di penalizzare ulteriormente un comparto che in questi ultimi mesi ha visto un ricorso sistematico alla cassa integrazione”.
Ad aggravare il quadro generale, secondo la CNA, ci sarebbero poi le indicazioni dei tecnici della Provincia che prevedono il taglio del 30 per centro circa sulle aree residenziali e industriali. “Questo - dice Luigi Colombaretti, responsabile dell’area territoriale della CNA di Fano - significa dare un ulteriore colpo al sistema locale delle imprese”. Invitiamo pertanto tutti i soggetti interessati (in primis le istituzioni), a rivedere al più presto i punti di contrasto per accelerare al massimo i tempi di approvazione definitiva del nuovo strumento”.