Mezzolani: «Il ricavato per finanziare lattività di prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro»
del lavoro. Sono stati stabiliti dalla Giunta regionale sulla base del “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” (Decreto Legislativo 81/2008), che è entrato in vigore lo scorso 15 maggio.
Questo atto è una delle iniziative inserite nel protocollo d’intesa firmato dall’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, con i sindacati CGIL-CISL-UIL lo scorso giugno, per sostenere l’attività che i Servizi di Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Asur devono svolgere per raggiungere gli obiettivi indicati dal “Patto per la Salute nei luoghi di lavoro” concordato tra Stato e Regioni nel 2007.
Nel nuovo testo unico sono previsti numerosi obblighi relativi alla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro, la cui violazione è punita da pene sia di carattere penale, sia pecuniarie di tipo amministrativo, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni che garantiscono i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati. A svolgere attività controllo sono i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dei Dipartimenti di prevenzione (PSAL).
“In questa fase di prima applicazione del decreto legislativo – dichiara l’assessore Mezzolani – visti gli innumerevoli quesiti posti dagli operatori dei PSAL dell’Asur, si è ritenuto necessario stabilire, per quanto riguarda le sanzioni amministrative pecuniarie, linee unitarie di indirizzo per tutto il territorio regionale”.
In particolare, a seguito del controllo, copia del verbale in cui si attesta la contestazione o la notificazione della violazione, dovrà essere inoltrata entro trenta giorni alla Regione. In questo caso, gli interessati possono far pervenire al presidente della Giunta Regionale scritti difensivi e documenti e possono chiedere di essere sentiti dalla medesima autorità.
“L’aspetto rilevante – continua Mezzolani – sta nel fatto che i proventi derivanti dal pagamento delle sanzioni amministrative, che sono incassati dalla Regione Marche, vanno a integrare un capitolo regionale di entrata appositamente istituito per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai Dipartimenti di Prevenzione dell’ASUR”.
Nello stesso capitolo confluiranno anche i pagamenti delle somme aggiuntive, pari a 2.500 euro, dovute per la revoca del provvedimento di sospensione da parte del Servizio PSAL che lo ha adottato, a seguito dell’accertamento della reiterazione delle violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Sempre per raggiungere gli obiettivi del “Patto per la Salute nei luoghi di lavoro”, l’assessorato alla Salute, con la collaborazione dell’Asur, sta completando l’analisi dei dati relativi all’utilizzo degli introiti derivanti dalle sanzioni penali, in modo da rispettare l’impegno preso di adeguare, entro la fine di questo anno, la vecchia legge regionale in materia del 2001 al nuovo “Testo Unico”.