/Crisi mutui, garantire depositi fino a 100 mila euro
Crisi mutui, garantire depositi fino a 100 mila euro
La direttiva in vigore, risalente al 1994, fissa a 20.000 euro il livello di garanzia minimo
europea, i quali hanno convenuto che “ urge ristabilire la fiducia tra i cittadini e ripristinare il normale funzionamento del settore finanziario”. Hanno deciso,quindi, di adottare misure necessarie per proteggere i depositi dei piccoli risparmiatori. Sulla base di questo impegno, la Commissione europea ha rivisto le norme comunitarie sul sistema di garanzia dei depositi. Secondo la nuova proposta, tutti gli stati membri sono invitati a portare il livello di garanzia minimo dei depositi da 20.000 euro a 100.000 euro entro un anno,passando per una fase intermedia nella quale sarà portato a 50.000 euro fatta salva la facoltà di ciascuno Stato membro di fissare livelli più elevati.
La direttiva attualmente in vigore risalente al 1994, fissa a 20.000 euro il livello di garanzia minimo. Ora, gli Stati membri, dovranno fare in modo che la totalità dei depositi sia rimborsata,mentre attualmente la direttiva limita la garanzia sino al 90%dell’importo dei depositi. In caso di fallimento della banca, il termine di garanzia per rimborsare i depositanti, viene ridotto a tre giorni, mentre il sistema attuale è di tre mesi estensibile a nove mesi.
Il Commissario McCreevy, incaricato del mercato interno e dei servizi,commentando la proposta ha detto:”le nuove norme sono conformi agli impegni assunti una settimana fa dai ministri delle finanze della UE, l’aumento della protezione rafforzerà la fiducia degli europei nella sicurezza dei loro depositi, è una ulteriore risposta ragionevole e proporzionata alla crisi finanziaria in atto.”
La proposta sarà ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri,l’intento è quello di consolidare la fiducia nel settore bancario ed evitare massicci ritiri di depositi che potrebbero avere conseguenze traumatiche.
Ma mentre l’Unione europea cerca di garantire i depositi, in Italia le banche grandi e piccole chiedono a piccole e medie aziende un rientro rapido dei capitali concessi. Si bloccano i fidi, non si anticipa alcun finanziamento,non si concedono nuovi prestiti e specie le piccole imprese, che ricevono con ritardi clamorosi crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione, si trovano in grande difficoltà. Il rischio, secondo la Confindustria,è il ripiegamento sugli usurai. In questa grave situazione è una priorità per il governo intervenire sulle banche.