Previsto uno stanziamento globale pari ad 3.000.000
“nascita ed allo sviluppo di nuove Imprese innovative”. La misura, che si avvale dei fondi di cui al POR 2007/2013, prevede uno stanziamento globale pari ad € 3.000.000 ed è rivolta alle realtà operanti nella Regione Marche.
Obiettivi e finalità si riconoscono nella politica tesa a favorire lo start up e lo sviluppo di nuove imprese, in grado di valorizzare e trasformare le conoscenze scientifiche acquisite in ambito universitario in applicazioni industriali oppure di sviluppare e commercializzare prodotti, processi, servizi nuovi o sensibilmente migliorati rispetto allo stato dell’arte del settore. I temi trattati sono quelli sensibili della domotica, della meccatronica, delle biotecnologie, delle fonti rinnovabili. Particolare attenzione, come da prassi, va prestata ai requisiti di accesso ed alle procedure operative nei termini puntualmente definiti dal Bando pubblicato sul BUR Marche del 16/10/2008.
Possono concorrere alla ripartizione delle risorse micro e piccole imprese artigiane ed industriali, costituite da non più di sei anni dalla eventuale concessione del beneficio, generate da spin-off accademici appartenenti a determinati settori di attività. Di sicuro impatto, almeno emotivo, la misura del contributo a fondo perduto: un 70% delle spese ammissibili che, a queste latitudini e limitatamente alla forma, appare come un’anomalia. Lo sarebbe un’anomalia anche nella sostanza, se in agguato non ci fosse la moderazione rappresentata dal regime “de minimis”. Quest’ultimo, in soldoni, prevede che l’Azienda beneficiaria non possa ottenere cumulativamente nel triennio più di € 200.000 di contributi rientranti nel medesimo regime.
Considerata la dotazione finanziaria e dando per scontato che i progetti tenderanno a saturare per intero il tetto massimo concedibile (€ 200.000, salvo zavorre precedenti) le attività finanziate dovrebbero in tutto una quindicina o poco più.