Quote latte, allevatori italiani penalizzati per 160 milioni

Quote latte, allevatori italiani penalizzati per 160 milioni

Tra le note positive, è stata decisa l’abolizione delle quote latte dal 1° aprile 2015

Quest’anno, sette Stati membri e cioè Austria, Cipro, Irlanda, Italia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno superato le rispettive quote di consegna con una eccedenza di 1.217.000 tonnellate, che darà luogo, complessivamente ad un prelievo di 338 milioni di euro.
Il 47% del totale, pari a circa 160 milioni di euro, è rappresentato da consegne eccedenti dell’Italia,mentre il 30% del prelievo pari a circa 100 milioni di euro è a carico della Germania. Per quanto riguarda le vendite dirette ai consumatori, Cipro, Lussemburgo e Paesi Bassi registrano eccedenze per un totale di 4.673 tonnellate, cui corrisponde un prelievo di 1,3 milioni di euro per il 92% a carico dei Paesi Bassi.
Il prelievo complessivamente dovuto quest’anno è superiore del 53% rispetto al 2006/2007.
In 20 Stati membri della UE a 27, i produttori non dovranno pagare alcun prelievo sulle consegne non essendo state superate le quote nazionali.
Ma come funzione il sistema? Il latte vaccino viene commercializzato nell’Unione europea secondo un sistema di quote inteso ad equilibrare la domanda e l’offerta ed arginare le eccedenze. Ad ogni Stato sono attribuite due quote: una per le consegne alle latterie e l’altra per le vendite dirette ai consumatori. Tali quantitativi vengono ripartiti tra i produttori. Se la produzione supera la quota nazionale, i produttori che hanno contribuito al superamento devono pagare un prelievo. Entro settembre di ogni anno gli Stati membri riferiscono alla Commissione sulle quote latte prodotte dal 1^aprile dell’anno prima al 31 marzo dell’anno in corso. 
Tra tante notizie non favorevoli ai nostri allevatori, ve ne sono due positive: la prima che è stata decisa l’abolizione delle quote latte dal 1^aprile 2015, la seconda è quella che la Commissione ha proposto di aumentare le quote dell’1% l’anno per consentire un adattamento graduale alla scomparsa definitiva delle quote.
C’è comunque da riflettere: agli allevatori italiani un litro di latte viene pagato 42 cent. mentre nei supermercati e rivendite lo troviamo maggiorato anche del 300%. Sarebbe opportuno, come suggerito da alcune associazioni di consumatori,che la Commissione approvasse una direttiva europea per scorporare il prezzo, al fine di  scoprire le varie anomalie commerciali.

Argomenti