Epifani: sindacato allarmato per la crisi alla A. Merloni

Epifani: sindacato allarmato per la crisi alla A. Merloni

«Migliaia di posti di lavoro nelle Marche, nell'Umbria e nell'Emilia rischiano di saltare»

delle crisi più eclatanti di una stagione che probabilmente ne porterà altre, perché passata la bufera sui mercati finanziari» ci saranno «ripercussioni pesanti sulle nostre imprese, sull'occupazione, sul lavoro».
Lo ha detto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, poco prima di partecipare ad un incontro con una delegazione dei lavoratori del gruppo fabrianese, oggi ad Ancona. «E' una crisi che purtroppo sta precipitando - ha osservato il numero uno della Cgil - e che riguarda un gruppo industriale molto importante che lavora prevalentemente per conto terzi».
L'azienda ha da poco chiesto di accedere alla legge Marzano. «Speriamo che le procedure che si decideranno - ha osservato Epifani - siano in condizioni di salvare almeno gli asset fondamentali e l'occupazione al meglio possibile. Abbiamo migliaia di posti di lavoro nelle Marche, nell'Umbria e nell'Emilia Romagna che rischiano di saltare, con ripercussioni anche sull'indotto».

La Regione prosegue l’approfondimento tecnico degli strumenti da attivare nell’Accordo di programma con il Governo nazionale, con un fitto programma di lavoro per definire anche nuove modalità di intervento. «L’intesa di tutta la filiera istituzionale su tale strumento - ha commentato il Presidente della Regione Gian Mario Spacca - è indispensabile perché l’Accordo di programma permette di tutelare i lavoratori delle piccole imprese, l’economia dell’indotto ed il territorio. Inoltre, consente di lavorare per il futuro. L’Accordo di programma è lo strumento utilizzato da Marche ed Umbria per la ricostruzione post terremoto».
Oggi, a Roma,  si è svolto un incontro tecnico con funzionari regionali di Marche ed Umbria e tecnici del Ministero allo Sviluppo Economico per una prima verifica della proposta di proroga del regime speciale di aiuti 87.3.c oltre il 1 gennaio 2009 nei territori in phasing-out, anche con nuove forme di incentivi per progetti delle piccole imprese. Oltre a quelli già individuati, la Regione ha già iniziato a definire l’attivazione di un fondo per il sostegno finanziario delle piccole imprese attraverso il consolidamento delle passività.
Tale intervento sarà anche oggetto dell’incontro convocato per il 16 ottobre dalla Regione con il sistema del credito regionale.
Il Fondo si propone di alleggerire l’esposizione finanziaria delle piccole imprese nel breve periodo. Lo strumento è la concessione di garanzie mediante costituzione di apposito fondo dedicato su un plafond di intervento da parte del sistema bancario (di €  200 milioni).
Potrebbero essere così concesse garanzie che, nel rispetto del regime di aiuto del “de minimis”, diano copertura anche oltre la normale prassi, ed in situazioni di criticità ma comunque non pregiudizievoli del futuro dell’impresa garantita. L’intervento mira a creare nell’immediato le condizioni per il rilancio, la ricerca di nuove opportunità e nuovi mercati per le filiere di piccole imprese. Le modalità tecniche potrebbero vedere il coinvolgimento della Società regionale di garanzia, dei Confidi esistenti e delle fondazioni bancarie. Inoltre, la settimana prossima, il 23 ottobre, è previsto un altro incontro tecnico, sempre al Ministero allo sviluppo Economico per discutere della richiesta delle Regioni di attivare ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori delle piccole imprese dell’indotto.
La difesa del lavoro, infatti, insieme alla reindustrializzazione ed alla diversificazione dell’economia sono le tre priorità principali che la Regione ha proposto per l’Accordo di Programma con il Governo nazionale.