Ancona, in calo gli incidenti sul lavoro

Ancona, in calo gli incidenti sul lavoro

Ugo Ascoli: «Non bisogna mai calare l’attenzione sul tema della prevenzione»

dell'Inail relativi al 2007, si è passati dai 12.114 infortuni del 2003 ai 10.385 dello scorso anno (-20%). Stesso trend anche per gli incidenti mortali, 21 nel 2003, cinque nel 2007. Un andamento positivo che non fa però abbassare la guardia all'assessore provinciale al Sistema formativo e politiche attive del lavoro Maurizio Quercetti, che lancia un monito: "Rafforzare la prevenzione". "Nonostante la sensibile diminuzione di incidenti - spiega - bisogna insistere nelle politiche di prevenzione" e i buoni risultati "devono costituire la spinta a proseguire sulla strada intrapresa". Di questa esigenza e delle priorità in materia si discuterà in un convegno organizzato dall'assessorato sul tema "Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Quale formazione?", che si terrà venerdì nel Teatro delle Muse ad Ancona.

Ugo Ascoli: «Non bisogna mai calare l’attenzione sul tema della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che va affrontato sotto molteplici punti di vista, primo fra tutti quello della formazione  e informazione».
Lo ha sostenuto questa mattina all’Hotel La Fonte di Portonovo, l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli intervenendo all’apertura del IV Convegno nazionale,  organizzato dalla Società di Medicina Italiana del Lavoro e Igiene Industriale(SIMLII), dedicata appunto alla salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro.
Ascoli ha ribadito l’importanza di continuare a studiare approfonditamente il problema anche se – secondo i dati INAIL- si registra un lieve miglioramento sul numero degli incidenti. Tuttavia sono dati sempre opinabili, dal momento che sfuggono gli infortuni accaduti nel  “lavoro sommerso”. Ugualmente – ha sottolineato Ascoli – non abbiamo la certezza delle statistiche sulle malattie professionali, anche per la complessità della diagnosi. Addirittura – ha continuato - le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ci dicono che per ogni morte sul lavoro occorre calcolarne almeno altre 4 a causa di malattie professionali.
L’assessore regionale ha anche fornito alcuni dati INAIL , come spunto di riflessione. Dal 2001 al 2007 in Italia si sono verificati 6 milioni e 740.161 infortuni sul lavoro registrati; i casi mortali sono stati 9. 588. La tendenza va verso una leggera diminuzione di entrambe le voci.
Stessa tendenza anche per le Marche dove si registra un netto miglioramento (non siamo più nella bassa classifica ma in posizione intermedia). “Ma è anche vero – ha rimarcato Ascoli – che se guardiamo i dati dal 2005, cioè negli ultimi tre anni, nel corso dei quali gli infortuni sul lavoro sono stati 100.079  di cui 105 mortali,  la situazione non è comunque consolante. E i soggetti maggiormente colpiti sono gli emigrati, i lavoratori precari e i giovani. Rimane quindi un problema di grande spessore e che rende più deboli i deboli, colpendo cioè fasce già vulnerabili di popolazione, che non possiedono adeguati strumenti di conoscenza o di esperienza”.  
“La Regione Marche – ha poi aggiunto Ascoli -  ha eletto a priorità il tema della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro e si sta fortemente impegnando per la formazione e informazione, stanziando ogni anno una notevole quota delle risorse FSE per la realizzazione di percorsi formativi. A dimostrazione dell’attenzione della Regione, la scelta di formare le nuove figure dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e degli Addetti dei servizi di prevenzione e protezione aziendale, attraverso gli studi e le ricerche del Dipartimento Scienze sociali della facoltà di Economia.  Inoltre come assessorato regionale al Lavoro, promuoviamo il valore della responsabilità sociale d’impresa che trova uno dei pilastri proprio sulla promozione della sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro".
Ascoli ha ricordato l’impegno significativo dell’ASUR sul tema dei controlli e prevenzione e la proposta di legge regionale sugli appalti che tiene in massima considerazione il controllo nei cantieri. “Certamente – ha concluso – per ottenere i migliori risultati c’è bisogno di promuovere sempre più una cultura della prevenzione e della sicurezza e di sollecitare la massima attenzione e collaborazione delle associazioni di categoria, datoriali e delle organizzazioni professionali”.