«Andrebbe rifinalizzato o soppresso, anche in presenza di un conto economico positivo»
schemi. Ci possono essere e ci sono senza dubbio maggiori o minori responsabilità riconducibili a persone, a territorio, a forze politiche; ma complessivamente il giudizio negativo sul Consind comprende trasversalmente tutte le forze politiche. Quando il Centro-Destra si è trovato ad amministrare il Nucleo di Industrializzazione, non si è visto alcun atto innovativo, nessuna ridefinizione della finalità dell’Ente, nessuna scelta radicale di cambiamento o soppressione; il Centro-Destra ha vivacchiato nel nulla sino all’uscita anticipata del suo Presidente ed alla riconsegna al Centro-Sinistra.
In fondo GianFranco Bastiani, Guido Castelli e Domenico Re hanno rappresentato la continuità politica di un cattivo trasformismo di maniera.
Certamente il decreto ingiuntivo di 5 Milioni di Euro provvisoriamente esecutivo notificato dalla Picena Depur al Consind ha toccato il nervo scoperto della difficile situazione finanziaria del Nucleo ed ha riportato in visibilità il tema mai sopito sull’inutilità del Consind. Mi sento con certezza di affermare, anche se qualcuno opinerà il contrario, che il Consind andrebbe radicalmente rifinalizzato o soppresso, anche in presenza di un conto economico positivo; considerato che l’obbiettivo dell’Ente è essere funzionale e di aiuto allo sviluppo territoriale delle imprese, non di ingessamento e di ostacolo a tale processo.
Questo non vuol dire fare un processo storico al Consind; sicuramente è nato bene nel panorama industriale che si viveva ed i compiti affidatigli erano certamente coerenti e positivi per il contesto economico in atto.
Gli errori della politica, ed in Ascoli Piceno ne abbiamo vissuti troppi, sono legati ai ritardi nel comprendere il “divenire” e nel saper accompagnare i cambiamenti che si susseguono; il vizio di origine dell’attuale classe politica è di un trasformismo dilagante e di difesa “bipartisan” della ”Casta”.
Un binomio pernicioso che oggi non è più accettabile per gli effetti devastanti che produce, in presenza di una congiuntura economica come l’attuale carente di risorse finanziarie che ci obbliga a scelte nette su obbiettivi mirati.
Spesso con L’Assindustria di Ascoli Piceno abbiamo valutazioni diverse, soprattutto quando discutiamo di distribuzione della ricchezza creata; ma sul caso Piceno Consind e sulla sua sostanziale inutilità le vedute coincidono».