Lavoro, duemila posti in più nel 2008

Lavoro, duemila posti in più nel 2008

Previsioni degli imprenditori marchigiani. Ad Ascoli un tasso di crescita dello 0,6%

posti lavoro previsti nel 2008: oltre mille e con un tasso di crescita di poco superiore al 1%.
Seguono le province di Ascoli Piceno (440 nuovi posti lavoro) con una crescita dello 0,6%, Macerata (320 nuovi posti lavoro) con una crescita dello 0,5 ed Ancona (320 nuovi posti lavoro) con una crescita dello 0,3%.
Questo quanto emerge da una indagine Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2008, i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
Stilando un quadro a livello nazionale emerge che nel 2008 l’occupazione dipendente nei settori dell’industria e dei servizi privati continuerà a crescere (+1,0%), in linea con quanto rilevato da Excelsior nel 2007 (+0,8% il tasso di crescita dell'occupazione previsto nella precedente indagine). Nel 2008, le assunzioni “stabili” dovrebbero superare le 392mila unità, rappresentando così il 47,4% delle 827.900 entrate non stagionali. Il contratto a tempo determinato sarà invece offerto al 42,6% delle figure in entrata, pari a 352mila assunzioni (stessa quota del 2007). I contratti a tempo indeterminato, quindi, recuperano due punti percentuali rispetto al 45,4% del 2007 e riportano il gap nei confronti del contratto a tempo determinato ai livelli dei 2006.
Il contratto a tempo determinato, che le imprese dichiarano di utilizzare soprattutto per far fronte a picchi di attività, sembra assumere sempre più anche il carattere di “contratto di prova”, come evidenziano gli oltre 130mila contratti a tempo determinato utilizzati proprio per “testare” nuovo personale. In questo caso, la “flessibilità in entrata” potrebbe rappresentare spesso una condizione “di passaggio”, visto che per il 24% dei dipendenti a termine in forza presso le imprese nel 2007 si prevede una trasformazione in lavoratori a tempo indeterminato nel corso del 2008. Poco consistente invece il ricorso al nuovo apprendistato e al contratto di inserimento, le cui quote relative si mantengono ancora basse (rispettivamente 8,0% e 1,6%), per di più in diminuzione rispetto al 2007 (quando l’apprendistato sfiorava il 10%). In flessione rispetto allo scorso anno il ricorso al part-time (13,4%, a fronte del 15,0% del 2007).